Potrebbe non essere Cassa Depositi e Prestiti, ma un fondo privato, il partner della China Investment Corporation (Cic) per la costituzione del nuovo veicolo d’investimento congiunto annunciato nel corso del secondo Belt and Road Forum.
Nell’elenco dei 282 progetti lanciati nel corso dell’appuntamento di fine aprile a Pechino è citato un China-Italy Industrial Fund promosso dal fondo sovrano cinese in collaborazione con una controparte italiana.
Il soggetto da subito indicato come possibile controparte è stata la Cdp guidata da Fabrizio Palermo e presieduta da Massimo Tononi. D’altronde la Spa del Tesoro, partecipata al 16% dalla fondazioni bancarie, è da tempo avanguardia nei rapporti con la Repubblica popolare cinese. Cassa è in attesa dell’autorizzazione cinese all’emissione del suo primo panda bond, ossia obbligazioni denominate in yuan da collocare a investitori cinesi la cui raccolta servirà a finanziare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane in Cina. Inoltre assieme al Silk Road Fund e Snam valuta opportunità di collaborazione in Paesi terzi.
L’idea che Cdp possa essere partner di Cic circola già da alcuni mesi. Già a gennaio si era parlato di un nuovo fondo di investimenti con una dotazione di 1 miliardo di euro destinati al finanziamento di investimenti di aziende italiane nel mercato cinese. Secondo fonti, la gestione del fondo sarebbe dovuta andare agli italiani, quindi a una struttura formata da Cdp e dalle banche, mentre Cic, il fondo sovrano cinese, secondo al mondo per asset, 941 miliardi di dollari, sarebbe un puro investitore finanziario.
Il progetto non sembra però coinvolgere Cassa Depositi e Prestiti. Il dossier non sarebbe infatti tra quelli al vaglio della società di Via Goito. Al contrario, secondo quanto risulta a classxhsilkroad.it la controparte è privata. L’identikit è quello di fondo di private equity, con una forte vocazione a operazioni in ambito industriale. Lo schema prevede comunque che sia sempre la parte italiana a gestire il veicolo.
L’intesa potrebbe essere una delle operazioni su cui si lavora in vista della prossima missione di sistema nella Repubblica popolare, che dovrebbe dare concretezza alla partecipazione, quella tutta politica, del premier Giuseppe Conte al secondo forum sulla cooperazione internazionale lungo la Via della Seta. La missione, secondo quanto trapelato, sarà organizzata prima dell’estate, quindi entro giugno.