Citigroup continuerà a investire in Cina. Lo ha detto l'amministratore delegato della banca statunitense, Jane Fraser, durante la prima visita ufficiale a Pechino da quando le è stato affidato il timone nel 2021. Lo riporta Reuters, citando le dichiarazioni della National Financial Regulatory Administration cinese.
Fraser è stata anche la prima manager a incontrare il nuovo capo della National Financial Regulatory Administration, Li Yunze, entrata in carica a maggio. Durante l'incontro, Fraser e gli altri dirigenti della banca avrebbero detto di avere "piena fiducia nella crescita economica e finanziaria cinese" e che Citigroup "farà leva sulla propria forza e continuerà a espandere la propria attività in Cina".
Prima di Fraser, la scorsa settimana, anche Jamie Dimon di Jp Morgan aveva incontrato i funzionari del governo cinese e le autorità di regolamentazione locali. Prima di loro, a marzo, David Solomon di Goldman Sachs, Noel Quinn di Hsbc e Bill Winters di Standard Chartered avevano fatto lo stesso. Incontri, spiegava allora Reuters, dettati da un minimo comun denominatore: la volontà di espandersi e istituire nuove joint venture nella seconda economia mondiale.
Lo conferma anche la caccia ai banker di Credit Suisse, il gruppo svizzero assorbito da UBS dopo il salvataggio da parte della banca centrale svizzera, in libera uscita in particolare in Asia da parte dei gruppi bancario concorrenti. In aprile Mandy Loo, un ex private banker per il mercato della Grande Cina che ha lavorato per anni per Credit Suisse si è accasato con JP Morgan. Secondo fonti svizzere, sarebbero alcune decine i manager ex Credit Suisse in cerca di nuove posizioni tra Cina, Singapore, Hong Kong e Tailandia. (riproduzione riservata)