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Esposizione record delle banche mondiali verso la Cina

Era di quasi un triliardo di dollari al 31 giugno scorso, con le banche inglesi al primo posto. I finanziamenti al settore privato dell'economia del Dragone sono aumentati del 40% dall'inizio del 2020, e l'esposizione verso istituzioni finanziarie non bancarie é cresciuta del 31%


27/10/2021 14:44

di Elena Dal Maso - Class Editori

settimanale

La Bis (Bank for International Settlements) ha pubblicato oggi le statistiche sugli indicatori bancari internazionali e sulla liquidità globale aggiornati a fine giugno 2021. Dalla ricerca emerge che le attività transfrontaliere degli istituti di credito sono diminuite di 308 miliardi di dollari durante il secondo trimestre dell’anno, attestandosi a 36.000 miliardi di dollari, mentre il tasso di crescita su base annua è salito al 2%. 

Al contrario, le attività transfrontaliere rivolte ai mercati emergenti e alle economie in via di sviluppo sono aumentate nel secondo trimestre (di 7 miliardi di dollari), trainate da una maggiore erogazione del credito nell’area Asia Pacifico, in Africa e nel Medio Oriente. Le attività estere consolidate delle banche verso la sola Cina ammontavano a oltre 970 miliardi di dollari alla fine del secondo trimestre, rappresentando quasi il 18% delle attività estere verso i paesi emergenti. 

Sul fronte dell'indebitamento, le banche globali hanno incanalato sempre più fondi verso il settore privato non finanziario in Cina. Le loro attività in questo ambito hanno raggiunto quasi 450 miliardi di dollari, con un aumento di circa il 40% dall'inizio del 2020.

Nello stesso periodo, le esposizioni verso istituzioni finanziarie non bancarie e verso il settore ufficiale (che comprende le amministrazioni pubbliche e la banca centrale) sono cresciute rispettivamente del 31% e del 12%. Al contrario, le attività estere delle banche verso le banche indipendenti cinesi sono diminuite, scendendo sotto il 30% delle attività estere totali nel secondo trimestre, dal 40% di fine 2017. 

Le banche hanno anche altre potenziali esposizioni verso la Cina, avverte la Bis, che ammontavano a oltre 180 miliardi di dollari alla fine del secondo trimestre di quest’anno. Le esposizioni includono garanzie estese, impegni di credito non erogati e derivati con valore di mercato positivo (guarantees extended, undisbursed credit commitments and derivatives with positive market value). Insieme, queste potenziali esposizioni ammontavano a quasi il 20% delle attività estere totali delle banche verso la Cina. 

Le esposizioni verso la Cina sono concentrate in pochissimi sistemi bancari, avverte la Bis. Le banche del Regno Unito, i maggiori creditori della Cina, avevano un’esposizione per 258 miliardi di dollari lo scorso giugno, in aumento di oltre il 20% dalla fine del 2019. Includendo le altre potenziali esposizioni verso la Cina, bisogna aggiungere altri 40 miliardi di dollari, pari al 16%, alle attività estere totali delle banche britanniche.  

Anche gli istituti americani e, in misura minore, quelli giapponesi, hanno segnalato esposizioni elevate, pari rispettivamente a 139 miliardi e 99 miliardi di dollari di sole attività in bilancio. Le banche con sede in Corea e a Taipei detenevano rispettivamente a giugno 68 e 66 miliardi di asset, mentre le banche francesi hanno riportato 54 miliardi di attività estere. (riproduzione riservata)


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