MENU
Azienda Finanza

Eurizon punta a crescere in Cina in jv con Penghua Fund

Nel Dragone la società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo gestosce attualmente 82 miliardi di euro attraverso la partecipata al 49% di Shenzhen. Corcos, ceo di Eurizon, primo asset manager italiano, ritiene che il mercato che è solito anticipare lo sguardo abbia già accantonato le maggiori preoccupazioni sul tema coronavirus


12/02/2020 12:27

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

bri
Tommaso Corcos, ceo di Eurizon

Tommaso Corcos, ceo di Eurizon, la società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo, ha annunciato che sta valutando di ampliare il presidio nell'area asiatica, in Cina in particolare, anche attraverso operazioni di acquisizione o fusione.

«La società continua a guardare a eventuali opportunità di M&A e sta anche valutando di ampliare il presidio nell'area asiatica in un territorio per noi molto importante», ha specificato il manager, parlando in occasione della presentazione alla stampa dei risultati 2019 della società, particolarmente positivi.

Corcos ha anche accennato alla situazione creatasi con l'epidemia di coronavirus, che ha definito sotto controllo. «Le autorità cinesi hanno messo in atto un intervento tempestivo rispetto a come hanno agito all'epoca della Sars e il mercato, che è solito anticipare lo sguardo, sembra già avere accantonato le maggiori preoccupazioni sul tema», ha spiegato Corcos.

Eurizon è attiva in Cina attraverso Penghua Fund Management in cui ha una partecipazione del 49%, mentre Guosen Securities è azionista al 50%,  e che attualmente gestisce circa 82 miliardi di euro.

Penghua è uno dei principali operatori cinesi nell’industria dell’asset management, attiva nella gestione di patrimoni di terzi, attraverso fondi per la clientela retail, fondi pensione statali (Social Security Fund), caratterizzati da Qualified Domestic Institutional Investor (QDII) e gestioni patrimoniali. 

Considerando anche la società di Shenzhen, il patrimonio complessivo gestito da Eurizon ha superato nel 2019 417 miliardi di euro, registrando un utile netto consolidato di 518,5 milioni, in crescita dell'11,5% a/a.

Il margine da commissioni si è attestato a 799 milioni (+14% a/a). Sul fronte della raccolta, i numeri confermano la ripresa avviata dal secondo trimestre con un trend in costante rafforzamento. I flussi netti da inizio anno hanno superato i 10 miliardi di euro, grazie anche alla nuova società Eurizon Capital Real Asset (Ecra) che apporta 3,4 miliardi di euro, ricevuti in delega di gestione da Intesa Sanpaolo Vita.

Eurizon si conferma ai vertici in termini di raccolta nell'industria italiana del risparmio gestito, con un dato complessivo di 6,6 miliardi. Il contributo maggiore arriva dai fondi aperti con +4,6 miliardi, seguiti dalle gestioni di portafogli istituzionali che, escludendo l'apporto di Ecra, registrano flussi netti in ingresso per 3,3 miliardi.

«Si tratta di una chiusura d'anno particolarmente positiva, in un contesto che vede un tasso di crescita dell'industria vicino al 2%, un'industria molto competitiva che vede ogni anno l'ingresso di nuovi player e una raccolta molto concentrata in poche mani, dove l'aspetto reputazione assume sempre maggiore rilevanza», ha commentato Corcos, «nei sei anni di mandato abbiamo indirizzato la societa' su un sentiero di sviluppo che ha visto le masse crescere dell'80% da dicembre 2013». (riproduzione riservata)


 


Chiudi finestra
Accedi