MENU
Azienda Finanza

Iveco punta sull'Asia, ma la Cina non è per ora una priorità

Lo ha dichiarato il ceo, Gerrit Marx, in occasione della quotazione del titolo a piazza Affari. Il gruppo che produce veicoli commerciali era stato oggetto di trattative con i cinesi di Faw, interessati ad acquistarne la maggioranza. Alla fine Exor ha deciso di puntare sulla quotazione in borsa


03/01/2022 13:50

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Gerrit Marx, ceo di Iveco

«La Cina è un mercato in cui siamo presenti da molto tempo, abbiamo la nostra attività, vedremo cos'altro possiamo fare». Lo ha affermato Gerrit Marx, ceo di Iveco, la multinazionale dei camion controllata da Cnh (gruppo Exor), in occasione della quotazione delle azioni a piazza Affari, la borsa di Milano.

«Il mercato cinese e' enorme, ma e' anche molto, molto competitivo. E dobbiamo valutare molto attentamente le opzioni su come e quando entrare nei mercati asiatici in altri segmenti oltre a quello dei veicoli commerciali in cui siamo già presenti. Ma per ora la Cina non è la nostra priorita», ha aggiunto il ceo, interpellato su possibili alleanze internazionali.

«Siamo stati in silenzio radio obbligato nel quarto trimestre dell'anno. Ma adesso che ripartiamo con la quotazione in Borsa stiamo riprendendo queste discussioni su alcune tecnologie in particolare e su alcuni segmenti, ma non c'e' niente di immediato».

Per buona parte dell'anno scorso il top management del gruppo ha trattato con il maggior costruttore di auto in Cina, Faw, interessato a rilevare la maggioranza dell'azienda che produce camion e autobus, con risultati non positivi negli ultimi due anni. Alla fine Chn ha deciso di puntare sulla quotazione in borsa, abbandonando l'opzione Faw, che tuttavia potrebbe tornare in auge sotto forma di alleanza produttiva o commerciale. 

Le partnership rimangono infatti al centro della strategia del gruppo. «L'innovazione è la chiave e Iveco si sta muovendo velocemente per raggiungere obiettivi ambiziosi in termini di emissioni e ciclo di vita circolare dei suoi prodotti. Ma non ci muoviamo da soli, siamo circondati da una rete di aziende partner o meglio, compagni di viaggio nei settori più avanzati del trasporto su strada e della propulsione, tra carburanti alternativi, guida autonoma e modelli di business completamente nuovi», ha aggiunto Marx.

La società non ha diffuso i risultati relativi agli ultimi due esercizi ma solo previsioni a 5 anni. Per il 2026 stima ricavi netti totali delle attività industriali tra 16,5 e 17,5 miliardi di euro (11,8 miliardi di euro nel 2019); un margine Ebit adjusted delle attività industriali tra 5% e 6% (3,6% nel 2019); un utile netto adjusted tra 0,6 e 0,8 miliardi di euro, rispetto a 0,3 miliardi di euro nel 2019.

Sempre al 2026 Iveco stima investimenti delle attività industriali (Immobili, impianti e macchinari e asset immateriali, inclusa la Ricerca & Sviluppo) in aumento di 80 punti base dal 4,2% al 5%. Il Free Cash Flow delle attività industriali è previsto a 0,5 miliardi di euro, rispetto a 30 milioni di euro nel 2019.

Attualmente le principali attività del gruppo sono relative a veicoli commerciali e speciali, powertrain e servizi finanziari e il management prevede che la scissione di attività da quelle della controllante Cnh consentirà a Iveco di cogliere meglio le significative opportunità di un settore in profonda trasformazione.

In particolare si prevede che Iveco Group sarà in grado di anticipare meglio le mutevoli esigenze di mobilità dei propri clienti, investendo e collaborando nelle tecnologie del futuro per affrontare, tra le altre cose, i requisiti degli standard di emissioni sempre più stringenti a livello mondiale.

L'anno scorso Iveco ha avviato un programma con Plus AI con l'obiettivo di costruire camion a guida autonoma entro il 2027. In caso di successo, questo progetto potrebbe portare a miglioramenti fino al 20% della produttività e fino al 5% del consumo di carburante. (riproduzione riservata)

 

 


Chiudi finestra
Accedi