Storico passo di Jp Morgan in Cina. Dando seguito alle indiscrezioni che si erano diffuse nei mesi scorsi, il colosso finanziario americano guidato da Jamie Dimon è arrivato sul punto di portare al 51% la propria quota di partecipazione nella joint venture locale di gestione patrimoniale China International Fund Management (Cifm), diventando così la prima società estera al mondo ad assumere il controllo assoluto di un’entità di diritto cinese. Nel dettaglio, la banca Usa, che già deteneva il 49% della società, ha comunicato di aver partecipato e formalmente vinto la gara d’asta indetta allo Shanghai United Assets and Equity Exchange per acquistare un ulteriore 2% messo in vendita dal socio Shanghai International Trust ad un prezzo di 34,3 milioni di dollari, cifra che riflette un premio del 33% rispetto all’ultima offerta pervenuta da parte di terzi e che implica una valutazione complessiva di circa 1,7 miliardi.
Ora non resta che aspettare l’ok da parte delle autorità di ambo i Paesi, una condizione che, però, secondo gli analisti, viste le nuove tensioni in scia alla guerra dei dazi, non pare più così semplice da realizzarsi: se infatti Pechino, che già dal 2017 ha reso lecito il possesso di una quota maggioritaria in società locali da parte di soggetti esteri, ha fornito il suo nulla osta e intende addirittura anticipare dal 2021 al 2020 il termine per l’eliminazione di qualsiasi vincolo alla proprietà straniera, Washington potrebbe invece mostrare i muscoli e negare il proprio consenso.
«Non vediamo l’ora di compiere i prossimi passi per procedere con questa acquisizione, lavorando a stretto contatto con i nostri partner della joint venture», ha affermato Dan Watkins, amministratore delegato della divisione Asia Pacifico presso Jp Morgan Asset Management» ribadendo appunto che l’entrata in vigore dell’accordo «dipenderà dall’approvazione definitiva dei regolatori negli Stati Uniti e in Cina». Ad ogni modo, se il deal dovesse andare in porto, aprirà definitiva a Jp Morgan le porte di un mercato enorme, che gli operatori stimano valga circa 5.300 miliardi di dollari. (riproduzione riservata)