Il rallentamento economico di Pechino sembra per valore simile a quello del 2015-16, anche se ci sono alcune differenze significative finora, in particolare meno pressione al ribasso sullo yuan e nessun segnale di grandi deflussi di capitali. Così scrivono gli analisti di Capital Economics. Un scenario che fa da spia per la crescita mondiale nel suo complesso.
"In un contesto di varie preoccupazioni per le altre economie, la debolezza in Cina aggiunge ragioni per aspettarsi un marcato rallentamento globale", sottolineano in una nota. "Poiché Pechino rappresenta 19% dell'economia mondiale, il rallentamento quest'anno rispetto al 2018 inciderà per lo 0,2% sulla crescita globale", hanno aggiunto.
Il 2018 si è chiuso con un pil in crescita al 6,6% al ritmo più lento dagli anni Novanta del secolo scorso, ma comunque in linea con i target fissati la scorsa primavera dal governo. Dati che vanno letti assieme alla revisione al ribasso del pil 2017 portato da 6,9% a 6,8. Per il 2019 le previsioni indicano il rischio di un ulteriore rallentamento. Tant'è che tra gli analisti c'è chi non eslcude che a marzo l'Assemblea nazionale del popolo fissi un obiettivo di crescita per quest'anno compreso tra il 6% e il 6,5%.
Al momento sulle previsioni continua a pesare blocco commerciale ancora irrisolto con gli Stati Uniti e Cina. Il presidente Usa, Donald Trump, e il presidente cinese Xi Jinping, si sono dati tempo fino al primo marzo per risolvere la disputa che finora ha visto Washington imporre dazi per 250 miliardi di importazioni cinesi e minacciare ulteriore tariffe su 260 miliardi di merci. Sullo sfondo lo shutdown dell'amministrazione pubblica Usa. Il consulente economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, ha detto in un'intervista alla Cnn che l'economia Usa potrebbe vedere una crescita zero nei primi tre mesi se la chiusura parziale del governo durerà per l'intero trimestre.
Ieri, intanto nel corso di un appuntamento alla Casa Bianca, Trump ha spiegato che gli Stati Uniti si stanno comportando bene nei colloqui commerciali con la Cina e che "la Cina vuole davvero fare un accordo".
Le borse cinesi intanto hanno chius in rialzo, beneficiando del ok dei regolatori al nuovo listino dedicato alla scienza e alla tecnologia Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,41% portandosi a 2.591,69 punti.