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Azienda Finanza

La crisi immobiliare cinese si allarga da Guangzhou a Singapore

Per capitale e debiti non pagati per 614 milioni di dollari, un fondo di Singapore ha chiesto la messa in liquidazione di uno dei maggiori sviluppatore immobiliari del Guangdong, con un portafoglio di 90 alberghi e oltre 27 mila camere, che ha accumulato debiti per 36 miliardi di euro


10/07/2024 13:19

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
I fondatori del Guangzhou R&F Properties, Li Sze Lim e Zhang Li

La crisi del settore immobiliare cinese si allarga a Singapore e coinvolge uno dei maggiori fondi sovrani del mondo, Temasek Holding. Una sub controllata di questa holding pubblica, Seatown Private Credit Master Fund, con sede a Singapore, ha presentato una petizione per la liquidazione dello sviluppatore immobiliare Guangzhou R&F Properties che ha dichiarato capitale e interessi non pagati di circa 614 milioni di dollari. Lo ha comunicato la stessa R&F in una comunicazione alla Borsa di Hong Kong.

Un'udienza per la l'eventuale liquidazione di Trillion Glory, che fa parte del Guangzhou R&F Properties, è prevista presso l'Alta Corte di Hong Kong il 25 settembre, ha dichiarato R&F.

La catena di scatole cinesi è molto articolata, per diluire rischi e perdite, come sta accadendo: da Trillion Glory si risale al Guagzhou Properties, da qui al Seatown fund,  private equity di proprietà di Seviora Holdings, a sua volta inserito nella galassia del fondo sovrano singaporegno Temasek Holdings, che detiene il 18% del capitale residuo.

La società di cui è stata chiesta la liquidazione ha un portafoglio di 90 hotel con 27.716 camere, gestiti da nomi come Marriott International, InterContinental Hotels Group, Hilton Worldwide, Hyatt Hotels, Accor Hotels e Wanda Hotels and Resorts. È uno degli operatori più in vista nell'economia del Guangdong, fondata nel 1994 da due imprenditori molto noti e finora ritenuti di successo, Li Sze Lim e Zhang Li, esponenti di spicco della comunità economica.

La causa è l'ultima di una serie di problemi per Guangzhou R&F Properties, che aveva passività totali di circa 288,5 miliardi di yuan (36,6 miliardi di euro) al 2023, il 4% in meno rispetto alle passività del 2022, secondo il rapporto. Gli asset totali sono diminuiti del 9% a circa 335 miliardi di yuan (42,5 miliardi di euro). Difficile immaginare come quest'ultima società possa essere salvata dal fallimento, se non con l'ennesimo intervento statale. (riproduzione riservata)


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