Gli investitori che vogliono diversificare i loro portafogli globali dovrebbero certamente prendere in considerazione la Cina, dato che i responsabili politici stanno tracciando un percorso diverso dalle loro controparti occidentali. È quanto scrivono gli analisti di abrdn, una delle maggiori società d'investimento al mondo, già Standard Life Aberdeen, con sede a Edinburgo, in occasione del Capodanno cinese che dà avvio all'anno della Tigre.
Abrdn è nota per avere una politica di investimenti molto prudente, retaggio della sua storia di fondo pensione delle vedove scozzesi.
Gli strateghi attuali mettono in evidenza che lo yuan cinese ha registrato lo scorso anno una delle migliori performance tra le valute dei mercati emergenti, +2,7% contro il dollaro USA e +8,1% contro il paniere del China Foreign Exchange Trade System (CFETS). Tale forza, notano, potrebbe sorprendere gli osservatori concentrati sulla debolezza interna della Cina, ma è comprensibile nel contesto delle differenze macroeconomiche e monetarie tra Cina e Occidente.
Nel corso del 2022, abrdn si attende inoltre che le divergenze macroeconomiche e monetarie tra la Cina e l'Occidente si invertano, con un allentamento della politica monetaria da parte della People's Bank of China e con una stretta da parte della FED. La riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) e del tasso primario dei prestiti da parte della Cina verificatosi lo scorso anno rappresenta l'inizio del suo percorso di allentamento.
"Questa inversione dovrebbe essere graduale e lo yuan rimarrà probabilmente forte, ma il momento migliore per scommettere sull'apprezzamento della valuta cinese rispetto al dollaro statunitense è probabilmente già alle nostre spalle", aggiungono.
Quanto all'obbligazionario il mercato esce da un anno impegnativo, soprattutto per l'offshore. Nonostante le incertezze su un settore immobiliare in surriscaldamento, i politici si sono mossi per allentare le condizioni dei prestiti per gli acquirenti di case e per gli sviluppatori nel quarto trimestre del 2021. "Prevediamo un maggiore sostegno politico quest'anno per aiutare a stabilizzare il mercato immobiliare", spiega Louis Luo, Investment Director, Multi Asset Investment Solutions.
"Gli spread del credito hanno prezzato la probabilità di un evento avverso, ma non crediamo che questa sarà la normalità nel lungo termine, in quanto riteniamo che il mercato del credito offshore offra un'opportunità di investimento tattico", aggiunge, "la selezione del credito e il timing saranno fondamentali".
Per i titoli di stato cinesi nel 2022, secondo abrdn, gli investitori dovrebbero considerare positivamente il mercato finché la crescita è debole e il sostegno politico deve ancora arrivare. Una volta che la ripresa della crescita sarà iniziata e la PBoC potrà ritirare il sostegno, gli investitori dovrebbero considerare il rischio di duration e spostarsi verso la parte più corta della curva dei rendimenti.
Sull'azionario invece gli investitori dovrebbero tenere a mente le riforme messe in atto nell'ultimo anno "per promuovere una crescita di qualità a lungo termine." Quest'anno "siamo positivi sulle prospettive per le A-shares cinesi, sostenute da una crescita degli utili ancora positiva e da una rivalutazione delle valutazioni. Privilegiamo un'esposizione bilanciata tra titoli della new-economy con una forte prospettiva di crescita e partecipazioni della old-economy con una riserva di valutazione", scrive Luo. "La nostra posizione sulle azioni H cinesi è più sfumata. Nonostante il calo della crescita degli utili e il leggero posizionamento degli investitori già prezzato nelle azioni offshore, aspetteremo catalizzatori da parte delle autorità o revisioni al rialzo degli utili prima di rientrare nel mercato".
Anche Jimmy Chen, portfolio manager del fondo Comgest Growth China sostiene che ci sono molteplici opportunità di crescita e di stock picking, nonostante il giro di vite normativo che ha spaventato gli investitori stranieri nel 2021.
Il 2022 potrebbe essere l'anno in cui l'inflazione decolla in tutto il mondo. Se così fosse, la Cina potrebbe rivelarsi un rifugio, dato che l'inflazione rimane bassa e la politica monetaria si sta allentando. «Ci aspettiamo anche che il ritmo della repressione normativa rallenti. La Cina resta la patria di alcune aziende incredibilmente innovative, ad esempio nei videogiochi, nella mobilità elettrica e nelle industrie biofarmaceutiche. Siamo convinti che il governo cinese continuerà la sua ricerca a lungo termine di innovazione e riforma. Ci sono molte opportunità in Cina e crediamo che il 2022 sia un buon anno per esplorarle», ha scritto il gestore.
La Cina offre agli investitori internazionali una diversificazione rispetto ai mercati sviluppati. Con il PE (price to equity) della Cina rispetto agli Stati Uniti vicino al picco del decennio e la forte crescita stimata degli utili, la bassa correlazione potrebbe giocare a favore delle azioni cinesi nell'anno della Tigre. La Cina richiede un atteggiamento un po' contrarian, dato che la Cina ha spesso avuto una forte performance quando sembrava essere in crisi.
È molto improbabile che nell'anno della Tigre si ripeta il giro di vite normativo dell'anno del Bue. Questo non perchè la spinta della 'Prosperità comune' sia finita, tutt'altro. Piuttosto, il governo cinese ha un obiettivo a lungo termine per consentire a un numero maggiore di cittadini l'accesso a uno stile di vita tipico della classe media. (riproduzione riservata)