Nonostante l’anno della pandemia, gli investimenti esteri hanno fruttato alla China Investment Corporation (Cic), uno dei maggiori fondi sovrani al mondo, da due anni guidato da peng Chun, un ritorno del 12%.
“L’ultimo anno è stato un test per il nostro portafoglio e per la gestione degli investimenti, un test andato abbastanza bene”, ha commentato Zhao Haiying, vicepresidente esecutiva del fondo sovrano di Pechino, istituito nel 2007, intervistata nel corso della Conferenza politico consultiva cinese, della quale è una componente.
In questo contesto la Cic è intenzionata a mantenere fino alla fine del 2022, la strategia di aumento degli investimenti alternativi e diretti fino al 50% del proprio portafoglio. In parallelo il fondo ha proseguito nella strategia dei fondi bilaterali. Sono stati lanciate iniziative in Francia, Giappone, Gran Bretagna. Della partita anche l’Italia.
Lo scorso ottobre ha infatti debuttato il China-Italy Industrial Cooperation Fund (Ciicf) lanciato assieme a Unicredit ed Investindustrial, al gruppo d'investimento, guidata da Andrea Bonomi.
Il nuovo fondo investirà prevalentemente in primarie società italiane con opportunità di sviluppo in Cina. Il processo di investimento e la gestione del portafoglio saranno supportati dal più grande team dedicato del Sud Europa, che lavora a stretto contatto con il team di Investindustrial presente in Cina.
Il fondo ha debuttato con l'acquisizione fatta dalla società di Andrea Bonomi del business di Csm Ingredients ("Csm Ingredients"), dal gruppo Csm Bakery Solutions e dalle sue controllate, fornitrici di soluzioni per la panificazione, precedentemente detenute da veicoli di investimento affiliati a Rhone Capital.
Iniziative analoghe sono state messe a punto anche negli Stati Uniti, attraverso un China-U.S. Industrial Cooperation Fund. Sebbene i rapporti tra le due potenze siano segnate da tensioni il veicolo istituito nel 2017 ha già chiuso due accordI per 2,5 miliardi, uno dei quali proprio lo scorso anno.
In Francia la collaborazione è con Bnp Paribas ed Eurazeo. Il veicolo che vede la partecipazione del fondo sovrano cinese avrà una potenza di fuoco iniziale di 400 milioni di euro. C'è però l'impegno per un'ulteriore iniezione di 250 milioni di euro, con un massimo del 25% per le tre aziende e apertura ad altri sottoscrittori. (riproduzione riservata)