Uno degli imprenditori più conosciuti nel settore bancario e tecnologico cinese, Fan Bao, è irrangiungibile da giorni. A dare la notizia è la banca privata da lui fondata, la China Renaissance Holdings, spiegando che è impossibilitata da giorni a contattare il suo presidente, amministratore delegato e azionista di maggioranza. L'impatto si è fatto sentire sulla Borsa di Hong Kong, dove la banca ha perso un quinto del suo valore negli scambi odierni e trascinato il comparto finanziario.
«Il consiglio di amministrazione non è a conoscenza di alcuna informazione che indichi che l'indisponibilità del signor Bao sia o possa essere correlata all'attività o alle operazioni del gruppo, che proseguono normalmente», si legge in una nota diffusa ieri.
Bao, un ex di Morgan Stanley e Credit Suisse, ha guadagnato popolarità per i suoi stretti legami con alcune delle aziende tecnologiche più dinamiche della Cina e per le frequenti apparizioni sui palchi delle conferenze finanziarie internazionali.
La sua banca, che ha uffici a Pechino, Shanghai, Hong Kong e New York, ha fornito consulenza per le fusioni di importanti società tecnologiche cinesi, come il gigante del ride-hailing Didi Global e la piattaforma di shopping online Meituan e ha supervisionato il debutto in Borsa del colosso dell'e-commerce Jd.com.
La scomparsa di Bao, che controlla China Renaissance con una quota del 50%, ha scatenato una serie di interrogativi sulla possibilità che l'esecutivo di Pechino stia dando l'ennesimo giro di vite al settore finanziario.
Evoca il ricordo di altri manager di spicco che negli ultimi anni sono temporaneamente scomparsi dalla circolazione, come il fondatore del gruppo Fosun Guo Guangchang, definito il Warren Buffett della Cina, nel 2015 o il fondatore di Alibaba, Jack Ma, che nel 2020 è sparito per tre mesi dopo aver criticato pubblicamente le autorità di regolamentazione del mercato cinese. (riproduzione riservata)