MENU
Azienda Finanza

Sulle blue chip cinesi i gestori concordano, è il momento di investire

Prodotti sanitari, servizi di gestione patrimoniale, polizze, beni di lusso, ma anche energie rinnovabili e il tech sono i settori che risentiranno maggiormente della crescita dei consumi interni, del turismo, dell'e-commerce. Inoltre il mercato azionario è fortemente sottostimato nei portafogli globali rispetto al peso relativo delle sue società


24/02/2021 17:02

di Marco Capponi - Class Editori

settimanale
Nicholas Yeo, money manager di Aberdeen

I tempi sono propizi per entrare nell'equity cinese. Un mercato grande, secondo solo a quello degli Stati Uniti, ma anche molto liquido e caratterizzato da anomalie di prezzo. All'interno dell'indice Msci All Countries World, le azioni A-Share del Dragone pesano solo lo 0,6%, anche se la capitalizzazione delle piazze finanziarie del Paese ammonta a oltre 10 mila miliardi di dollari. "Gli investitori che non si espongono a questo mercato", commenta Nicholas Yeo, responsabile azionario Cina di Aberdeen Standard Investments, "rischiano di perdere l'occasione per trarre vantaggio dal suo ottimo potenziale di crescita".

Un potenziale, secondo il money manager di uno dei maggiori gestori al mondo, che dipende soprattutto dal mercato domestico dei consumi, cui ha fatto seguito, con la ripresa post-Covid, il rimbalzo del turismo nazionale. Un modello economico sempre più autosufficiente, anche se le relazioni con gli Usa non dovessero tornare all'auspicata normalità, in quanto "trainato da fattori endogeni", evidenzia il gestore. A beneficiarne saranno soprattutto i comparti rivolti alla nuova, fiorente classe media: prodotti sanitari, servizi di gestione patrimoniale, polizze, beni di lusso. Senza contare le energie rinnovabili e il tech: le prime, in particolare, "non sono mai state così convenienti, e il Paese ha un ruolo dominante nelle catene di fornitura globali per rinnovabili e batterie".

Un tema, quello dei megatrend, sui cui i gestori sono concordi. Per Jian Shi Cortesi, money manager dei fondi Gam Asia Focus Equity e Gam China Evolution Equity, e Amy Kam, lead manager del Gam Asian Income Bond Fund di Gam Investments, l'interazione dei consumatori di Pechino coi prodotti finali viene ormai intermediata in massima parte da piattaforma di e-commerce, di cui la Cina sta diventando il vero e proprio "centro per l'innovazione". Senza contare quelle tecnologie che uniscono sostenibilità e digitalazzazione, come i veicoli elettrici, il cui mercato "si sta sviluppando rapidamente, con il Paese pronto a beneficiare di un mondo più green".

Inoltre, la Cina sta mostrando un impegno crescente nell'apertura dei mercati finanziari. Ultimo deal in questo senso, quello del dicembre 2020, con la società belga Euroclear che ha unito le forze con Shanghai Clearing House per mettere a punto il programma di obbligazioni yuan. "Un deal formatosi fuori dagli Usa", osservano i money manager, "in grado di offrire agli investitori europei un'esposizione al mercato cinese del reddito fisso, mentre le aziende del Paese hanno canali di finanziamento aggiuntivi e diversificati". 

Un altro fattore decisivo, infine, è la peculiarità del mercato cinese. "Gli scambi A-Share", spiega Yeo, "continuano a essere trainati da investitori retail, più suscettibili di essere influenzati dai titoli di giornale che non dai fondamentali societari". Un contesto interessante per chi investe in modo attivo, "poiché la anomalie di prezzo sono un fatto comune", conclude il money manager. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi