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Syngenta riprende l'iter per la maxi-ipo alla borsa di Shanghai

Il processo era stato sospeso per il mancato aggiornamento della documentazione con i più recenti dati finanziari. L’operazione punta a essere la maggiore quotazione al mondo nel 2021, con un obiettivo di raccolta di 10 miliardi di dollari


13/10/2021 12:34

di Mauro Romano - Class Editori

settimanale

Riprende l’iter per l’offerta pubblica iniziata del colosso dell’agro-business Syngenta sulla borsa di Shanghai.  Il processo era stato sospeso per il mancato aggiornamento della documentazione con i più recenti dati finanziari. 

L’operazione punta a essere la maggiore quotazione al mondo nel 2021, con un obiettivo di raccolta di 10 miliardi di dollari. La società elvetica, controllata dalla China National Chemical, intende collocare circa 2,8 miliardi di nuove azioni, equivalenti a circa il 20% del capitale.

La società aveva dichiarato a luglio che la sua domanda di quotazione sul mercato STAR Secondo le norme che regolano il debutto sul mercato STAR di Shanghai, riviste nel 2021, le aziende candidate devono fornire informazioni aggiuntive se le informazioni finanziarie presenti nella domanda risultano incomplete. La domanda di Sygenta conteneva informazioni finanziarie che risalivano alla fine di marzo, quindi già troppo vecchie al 30 settembre.

L’ipo arriva in un momento delicato per i listini cinesi, scossi dai timori di contagio dopo i problemi del colosso immobiliare Evergrande.

La stretta sul settore immobiliare in Cina ha portato Evergrande a non onorare altre tre cedole e ieri Sinic Holdings è diventata l'ultima società del mattone ad avvertire di un imminente default. 

China Evergrande, 305 miliardi di dollari di debito, ha mancato il suo terzo round di pagamenti di obbligazioni nelle ultime tre settimane, intensificando i timori del mercato sul contagio nei confronti di altri gruppi immobiliari, davanti ad una serie di scadenze a breve termine. Alcuni bondholders hanno detto a Reuters e Bloomberg di non aver ricevuto pagamenti di cedole per un totale di 148 milioni di dollari sulle emissioni di aprile 2022, aprile 2023 e aprile 2024. A fine settembre il colosso del mattone cinese non aveva onorato due cedole.

La data ultima per pagare, 30 giorni dalla prima scadenza, è il 23 ottobre, dopodiché è default. Secondo i dati Refinitiv, il prossimo anno scadranno un totale di 101,2 miliardi di dollari di obbligazioni emesse da società immobiliari cinesi. "Ci saranno più default in futuro se il problema della liquidità non migliora notevolmente", ha scritto il broker CGS-CIMB in una nota, aggiungendo che le società con un rating creditizio più debole hanno difficoltà a rifinanziarsi. Il mercato immobiliare cinese vale il 28% circa del Pil, oltre 50mila miliardi di dollari, secondo Barclays, appesantito da 5mila miliardi di debito, più del Pil del Giappone nel 2020, ha calcolato Nomura.

Il presidente cinese Xi Jinping ha aggiunto un altro capitolo alla nuova era di maggiore controllo dello Stato sull'economia e, secondo quanto scrive il Wall Street Journal, si sta concentrando sui legami che le banche statali cinesi e altri gruppi finanziari hanno sviluppato con i grandi attori del settore privato per frenare il capitalismo nell'economia del Paese. (riproduzione riservata)


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