Il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aggiunto 80 società estere alla sua lista nera per "attività contrarie alla sicurezza nazionale e alla politica estera" statunitensi. Nel mirino sono finite oltre 50 società cinesi del ramo tecnologico, con l'obiettivo di precludere l'accesso di Pechino a tecnologie avanzate di produzione americana.
Il Bureau of Industry and Security del dipartimento del Commercio precisa che, con queste misure, il governo Usa mira a limitare la capacità del governo cinese di acquisire e sviluppare capacità di calcolo ad alte prestazioni, nonché tecnologie quantistiche, per applicazioni militari e a impedire lo sviluppo del programma di armi ipersoniche di Pechino.
Tra gli altri obiettivi, gli Usa puntano a impedire alle entità associate alla 'Test Flying Academy of South Africa' di utilizzare prodotti statunitensi per addestrare le forze militari cinesi e a interrompere l'approvvigionamento da parte dell'Iran di veicoli aerei senza pilota e relativi prodotti di difesa. Infine, obiettivo del dipartimento è "compromettere lo sviluppo di attività nucleari non protette e del programma di missili balistici".
"Sotto la forte leadership del presidente Donald Trump, il dipartimento del Commercio sta adottando misure decisive per proteggere l'America. Non permetteremo agli avversari di sfruttare la tecnologia americana per rafforzare i propri eserciti e minacciare le vite di cittadini americani", ha affermato il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick.
"Siamo impegnati a utilizzare ogni strumento a disposizione del dipartimento per garantire che le nostre tecnologie più avanzate restino fuori dalle mani di coloro che cercano di danneggiare gli americani. Allo stesso tempo, continueremo a guidare l'innovazione americana, assicurando che la forza economica della nostra nazione rimanga senza eguali".
Decine di società sono finite in lista nera per il loro presunto coinvolgimento nello sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale avanzata, supercomputer e chip ad alte prestazioni per scopi militari, secondo quanto specifica il dipartimento, e due aziende sono state prese di mira per aver venduto i loro prodotti ad aziende sanzionate, come Huawei e il suo produttore di chip HiSilicon.
Il documento menziona, inoltre, società cinesi che hanno acquisito prodotti di origine statunitense a sostegno della modernizzazione dell'apparato militare della Cina e altre per aver contribuito a far progredire la tecnologia quantistica cinese. Vengono infine citate due entità in Iran e Cina che avrebbero presumibilmente tentato di procurarsi articoli di origine statunitense per l'industria della difesa iraniana e per i programmi sui veicoli aerei senza pilota.
Le ultime imprese inserite «creano una rete sempre più ampia rivolta a paesi terzi, punti di transito e intermediari», ha spiegato Alex Capri, docente della National University of Singapore. Le aziende cinesi sono riuscite ad accedere alle tecnologie strategiche a duplice uso (civile e militare) degli Stati Uniti tramite alcune terze parti non soggette a restrizioni. «Gli Usa continueranno a intensificare le operazioni sul contrabbando di semiconduttori avanzati realizzati da Nvidia e Advanced Micro Devices», ha aggiunto l’esperto.
Le restrizioni estese all'esportazione giungono in un momento in cui le tensioni tra Washington e Pechino sono aumentate con l'amministrazione Trump che ha aumentato i dazi contro la Cina, ora al 20%, ma potrebbero salire al 25% dal 2 aprile. La rapida ascesa della startup cinese di intelligenza artificiale DeepSeek ha aumentato l'adozione di modelli AI e open source a basso costo in Cina, esercitando pressione sui concorrenti Usa che impiegano metodi più costosi. (riproduzione riservata)