Entro i prossimi 5-10 anni, la Cina sarà uno dei principali motori di crescita del settore moda e un ruolo chiave sarà rappresentato dalle piattaforme online. Secondo una ricerca condotta dagli analisti di Morgan Stanley, i cittadini cinesi rappresenteranno infatti rispettivamente il 30% e il 70% dell’aumento delle vendite dei marchi globali di articoli sportivi e delle griffe europee di articoli di lusso. Inoltre, dai dati emerge come attualmente i social media svolgano una funzione più rilevante in Cina che in qualsiasi altro Paese del mondo per quanto riguarda il mercato della moda e del lusso, gioielleria e orologeria inclusi.
L’84% dei consumatori basa le proprie decisioni di acquisto su ricerche condotte online e, di questi, il 67% usa i social media, mentre per la ricerca di informazioni su un brand tendono a utilizzare Baidu, il principale motore di ricerca in lingua cinese, o Weibo, un sito di microblogging. È stato proprio a partire dallo studio del traffico su Weibo e Baidu che i broker di Morgan Stanley hanno analizzato l’andamento delle principali maison in Cina, tra cui le holding Lvmh, Kering, Prada e Ferragamo per quanto concerne il lusso e Adidas, Nike e Puma tra i marchi sportivi.
Ne sono emersi tre punti principali, ovvero la continua sovraperformance dei luxury brand poiché, malgrado i clienti tendano a essere sempre più informati, ciò non comporta una frammentazione del mercato; il fatto che il colosso francese Lvmh stia registrando performance ai massimi livelli e, infine, la duratura affermazione della gioielleria sull’orologeria svizzera. «Nel soft luxury, la nostra analisi delle tendenze di ricerca indica che i marchi in ascesa sono Louis Vuitton, Dior, Chanel e Moncler.
I progressi di Vuitton sono stati costanti negli anni, a differenza di Chanel, e l’interesse per il brand sembra essere stato molto forte nel primo semestre del 2019», hanno infatti dichiarato gli esperti della banca d’investimenti. «Lo slancio di Burberry e Ferragamo dall’inizio dell’anno sembra essere stato limitato. I marchi in lieve calo nel 2019 sono Gucci e Saint Laurent. Anche Prada è rimasta in calo anche in termini di ricerche, nonostante la ripresa della spesa a giugno, così come Hugo Boss, Tod’s, Versace, Balenciaga, Dolce&Gabbana e Dunhill». Il report ha poi proseguito: «Nel primo semestre 2019 l’hard luxury non presenta invece nessuna flessione». (riproduzione riservata)