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L'India accelera sui chip con altri 15 miliardi di investimenti

Il partner privilegiato è il gruppo Tata e lo stato che benficerà maggiormente dei nuovi insediamenti per la produzione è il Gujarat, da dove proviene il premier Modi. ma nell'operazione sono coinvolti anche società taiwanesi, thailandesi e giapponesi, per fare del paese il principale hub mondiale di produzione


01/03/2024 14:52

di Serena Zagami - Class Editori

settimanale
Natarajan Chandrasekaran (Chandra), presidente del gruppo Tata Sons

L'India compie un grande passo in avanti nei propri piani per diventare uno degli hub di chip più importante al mondo. Il governo di Narendra Modi ha approvato infatti la costruzione di tre impianti per la produzione dei semiconduttori nel Paese con investimenti stimati in oltre 15 miliardi di dollari.

L'annuncio è arrivato direttamente dal governo indiano. «L'India ha già profonde capacita' nella progettazione di chip. Con queste unita', il nostro Paese svilupperà capacità nella fabbricazione di chip», si legge in una nota dell'esecutivo, che sottolinea che le tecnologie di imballaggio avanzate saranno sviluppate internamente.

Il primo impianto sarà realizzato da Tata Electronics in collaborazione con la taiwanese Powerchip Semiconductor Manufacturing a Dholera, nel Gujarat, con un investimento di quasi 11 miliardi di dollari. Il sito si focalizzerà sulla tecnologia matura a 28 nanometri, impiegata in particolare in settori come quello automotive, dell'elettronica di consumo e della difesa.

Il secondo stabilimento sorgerà invece a Morigaon, Assam, e sarà aperto da Tata Semiconductor Assembly e Test Pvt con un investimento di 3,26 miliardi di dollari. In questo caso, le attivita' di sviluppo riguarderanno invece le "tecnologie di packaging avanzato per semicondutorri" per i settori automobilistico, dei veicoli elettrici e dell'elettronica di consumo.

Sarà infine Cg Power, in collaborazione con la giapponese Renesas Electronics e la tailandese Stars Microelectronics, a realizzare la terza fabbrica che avrà sede a Sanand, sempre nel Gujarat. Lo stabilimento sara' specializzato in chip per applicazioni di consumo, industriali e di potenza e richiederà lo stanziamento di quasi 1 miliardo di dollari. I lavori di costruzione inizieranno entro i prossimi 100 giorni, con i tre impianti che creeranno 20.000 posti di lavoro diretti nelle tecnologie avanzate e circa 60.000 posizioni indirette.

Il via libera ai tre siti è in linea con gli ambiziosi piani del governo indiano di diventare un importante hub per i chip nel mondo, in linea con quanto fatto da Stati Uniti, Taiwan e Corea del Sud. A dicembre, Nuova Delhi ha dato il via libera a un piano di incentivi da 10 miliardi di dollari per l'industria dei semiconduttori, aperto anche alle società estere. In particolare, la strategia per i chip dell'India e' composta da due direttrici principali. La prima è quella di corteggiare aziende straniere per avviare operazioni e investire nel Paese, mentre la seconda prevede la creazione di alleanze con altre nazioni chiave nel settore dei semiconduttori, come gli Stati Uniti.

L'India, che lo scorso anno ha strappato il primato alla Cina come nazione più popolosa al mondo, si sta rapidamente trasformando in un potente hub di investimenti con forti margini di crescita: non solo nel settore dei chip, ma anche in quello digitale o dei media.

Nell'industria del cinema, la cosiddetta "Bollywood", si attende anche l'esito dei colloqui tra la filiale indiana di Sony con il colosso della tv Zee Entertainment, che in caso di successo creerebbero un altro gigante della tv e del cinema, in un'operazione da 10 miliardi di dollari, mentre questa settimana Disney ha firmato un accordo vincolante con Reliance Industries, il colosso indiano di proprietà del magnate Mukesh Ambani, per una fusione delle loro attività nel Paese nel settore dei media. (riproduzione riservata)


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