MENU
Azienda Information Technology

Marposs, una storia esemplare dell'hi-tech italiano in Cina

La visita organizzata dalla Camera di commercio italiana in Cina alla fabbrica di Nanchino del gruppo bolognese è stata l'occasione per evidenziare successi e problemi del manifatturiero made in Italy nel mercato del Dragone. Alle prese con i problemi energetici, la ripresa del mercato e le difficoltà legate alla supply chain. Ma quest'anno i fatturati cresceranno di oltre il 20%


19/11/2021 18:52

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Gli stabilimenti di Marposs a Nanchino inaugurati nel 2015

La maggior parte delle aziende italiane attive in Cina è stata interessata dalla sospensione della fornitura o dalla riduzione dell'energia elettrica almeno due giorni a settimana, per una durata che va dalle 8 alle 24 ore, con un preavviso molto scarso: la maggior parte degli intervistati è stata informata con un messaggio poche ore prima.

L'impatto economico sul fatturato delle aziende non è ancora noto né prevedibile, ma sarà sicuramente significativo. «Numerose imprese, grandi e piccole, sono in difficoltà in tutta la Cina, soprattutto nella provincia dello Jiangsu», ha sottolineato Carlo Nizia, Risk Manager presso UFI Filters Shanghai.

È quanto emerso nel corso di una visita di un gruppo di aziende italiane alla Marposs di Nanjing organizzata dal MEWG Intercompany Network, un progetto creato dal Mechanical Engineering Working Group della Camera di Commercio Italiana in Cina (CCIC), che riunisce diverse società italiane e cinesi attive nel settore manifatturiero.

«I gruppi italiani sono stati particolarmente colpiti dalle nuove restrizioni legate alla mancanza di elettricità che hanno portato a un’interruzione forzata della produzione spesso con poco preavviso e senza ricevere informazioni», ha aggiunto Ermanno Vitali, membro del consiglio di amministrazione della CCIC a Nanchino, che ha mostrato dati emersi dal sondaggio della CICC in merito alle restrizioni legate al consumo elettrico. L’83% degli intervistati ha affrontato il problema della mancanza di energia elettrica, e il 70% è stato contattato dalle autorità locali in merito alla situazione.

Durante la visita alla Marposs, a cui ha partecipato Alessandra Palumbo, console commerciale del Consolato Generale d’Italia a Shanghai, Paolo Bazzoni, presidente della CCIC, che ha partecipato alla conferenza via video, ha ricordato che il settore meccanico è uno dei più importanti e rappresentativi della base associativa della Camera in quando riunisce 150 società che rappresentano l’eccellenza tecnologica italiana in Cina, su un totale di 800 associati e partner.

In occasione della visita, Riccardo Budriesi, presidente di Marposs China Sales Company, e Fabrizio Giambra, presidente di Marposs Nanjing Automation Company, hanno ricordato che “in quanto leader globale nelle soluzioni di misurazione, ispezione, testatura e monitoraggio, Marposs progetta e produce una vasta gamma di prodotti e componenti. Marposs è il primo fornitore di produttori di componenti di precisione per l’industria meccanica e automobilistica, di costruttori di macchine utensili e di batterie, di produttori di veicoli elettrici, di aziende aereospaziali e biomediche e di elettronica di consumo».

Uno dei fiori all'occhiello dell'azienda di Nanchino è l’Hi-Tech Enterprise & Technology Center, in grado di unire nello stesso sito produttivo un’ampia gamma dei prodotti, da una cella di misurazione a veri e propri macchinari per la misurazione e a linee di produzione. 

Il meeting promosso dal MEWG, che ha come obiettivo di consolidare le relazioni tra i membri della CCIC e trattare argomenti di interesse comune che possano aiutare le aziende a sviluppare il loro business o a risolvere i problemi operativi, è stato anche un'occasione per fare un punto sull'andamento del business in Cina, da cui sono emersi ottimismo e preoccupazioni.

Il 48% delle aziende italiane ha aumentato quest'anno il fatturato di oltre il 20%, ma crescono le preoccupazioni per il 2022 in relazione alla supply chain, all'approvvigionamento delle materie prime, ai problemi di logistica e risorse umane. Un altro tema emerso con insistenza è quello fiscale per l'industria manifatturiera. In proposito Giada Piccinini, responsabile dell'ufficio di Shanghai e Senior Tax Advisor di GWA, ha analizzato ed esposto le misure di sgravio fiscale applicabili ai diversi tipi di aziende manifatturiere e ha fornito dei suggerimenti pratici per ottimizzare la loro posizione finanziaria.

La Marposs di Bologna, fondata nel 1952 e attualmente guidata dal presidente Stefano Possati, l'imprenditore che l'ha portata ad essere leader mondiale di settore, è stata uno dei pionieri delle industrie tecnologiche italiane in Cina. Con le sue apparecchiature di misurazione, testatura e monitoraggio del processo di precisione alle industrie di tutto il mondo appartenenti sia a settori tradizionali come l'automotive e le macchine utensili sia a settori di mercato emergenti come l'aerospaziale, la mobilità elettrica e l'elettronica di consumo, ha aperto la strada all'espansione e al successo del made in Italy nel mercato del Dragone e a livello globale.

Negli ultimi 20 anni, Marposs ha realizzato un programma di acquisizioni di società solide e ben strutturate, ciascuna in grado di fornire prodotti di alta qualità nel proprio settore, che l'ha portata alle dimensioni attuali, un fatturato che si avvicina a 500 milioni di euro, di cui il 90% realizzato sui mercati esteri, 3.500 dipendenti diretti in grado di fornire servizi di installazione e assistenza praticamente in ogni parte del mondo.

Nel mercato asiatico è sbarcata negli anni '70 con una società commerciale, MG Asia Ltd. con sede a Hong Kong e, dopo 20 anni di sviluppo, ha fondato la propria compagnia a Shanghai, in Cina, nel 2006. Nel 2008, Marposs Nanjing è stata totalmente acquisita da Marposs, con l'obiettivo di fabbricare gli stessi prodotti di qualità e di servire direttamente il mercato cinese.

Oggi la Cina è il primo mercato di vendita diretta di Marposs e rappresenta circa il 20% del fatturato; i principali mercati di riferimento sono quello automobilistico, in particolare i veicoli a nuova energia, i componenti meccanici di precisione, i beni di consumo, i semiconduttori, gli elettrodomestici.

Stefano Possati, 70 anni, seconda generazioni di imprenditori emiliani, è il presidente dell’azienda che ha la sede a una trentina di chilometri dalla Ducati di Borgo Panigale e dalla Ferrari di Maranello ed è uno dei protagonisti della Motor Valley emiliana, all'avanguardia nella trasformazione della fabbrica 4.0. «Noi il 4.0 non solo lo usiamo sui nostri impianti ma siamo produttori di macchine con una rete di sensori che consentono il dialogo e lo scambio di dati con altre macchine», ha ribadito più volte Possati, impegnato nella rivoluzione verde avviata dall’automotive. «La posizione dell’Unione europea, in particolare di Francia e Germania, è molto più “radicale” di quella americana, più incerta. I costruttori europei vogliono procedere spediti verso la conversione green», ha detto l’imprenditore che ai sistemi di controllo per il motore elettrico lavora già da almeno sei anni.

«Si può uscire più forti dal cambiamento e dalle crisi. Noi negli ultimi tempi abbiamo sviluppato anche la tecnologia per le ispezioni e il monitoraggio delle batterie che funzionano con le celle combustili per l’idrogeno in vista dello sviluppo di nuove energie alternative destinate alla mobilità sostenibile».

Marposs è anche parte integrante dello sviluppo della e-Valley, accelerato dal progetto tra Faw, il più grande produttore di auto cinese e Silk Ev, specializzata nell’ingegneria e nel design di auto, che hanno firmato una joint venture con base a Reggio Emilia per la progettazione e produzione di vetture di alta gamma full electric e plug-in proprio nel distretto. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi