Come promesso, il presidente Usa Donald Trump ha siglato ieri un decreto esecutivo che sospende per 75 giorni l'entrata in vigore del divieto di TikTok nel Paese.
L'atto, che rappresenta uno dei primi decreti firmati da Trump nel giorno del suo insediamento alla Casa Bianca, ordina al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di non applicare il Foreign Adversary Controlled Applications Act, la legge adottata con ampio sostegno bipartisan al Congresso e firmata ad aprile dall'ex presidente Joe Biden.
La legge prevedeva la messa al bando dell'app di video brevi negli Stati Uniti a partire dal 19 gennaio, a meno che la controllante cinese ByteDance non avesse accettato di vendere la parte delle attività statunitensi a un acquirente americano, così da risolvere le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale sollevate da Washington.
L'app aveva deciso di sospendere i servizi per gli utenti statunitensi nella tarda serata di sabato, in vista dell'entrata in vigore della normativa fissata per domenica 19 gennaio. Ma poi, poche ore dopo aver oscurato le pagine, è intervenuto Trump, annunciando sul suo social Truth un ordine esecutivo per prorogare i termini per l'entrata in vigore del divieto.
Parlando ai cronisti presenti con lui nello Studio Ovale, Trump dichiarato di aver cambiato idea su TikTok perché «mi sono messo a usarlo. E ricordate, TikTok riguarda in gran parte i bambini, i ragazzini», ha aggiunto. «Se la Cina vuole ottenere informazioni sui ragazzini da questo, a essere onesti, penso che abbiamo problemi più gravi di così».
L'idea del tycoon sarebbe quella di creare una joint-venture con gli attuali e/o i nuovi proprietari dell'app in cui gli Stati Uniti deterrebbero una partecipazione de 50%.«In questo modo», aveva spiegato su Truth, «salviamo TikTok, la teniamo in buone mani e le permettiamo di affermarsi». «Ho il diritto di venderla o chiuderla e prenderemo questa decisione», ha dichiarato nello Studio Ovale.
«Gli Stati Uniti dovrebbero ascoltare seriamente la voce della ragione e garantire un ambiente imprenditoriale aperto, equo, giusto e non discriminatorio per le aziende di tutti i Paesi», ha fatto sapere il portavoce del ministero degli Esteri cinese a proposito delle dichiarazioni del presidente Trump sul destino di TikTok.
«Le operazioni e le acquisizioni di aziende dovrebbero essere decise dalle aziende e in linea con la legge cinese», ha aggiunto il ministero. Non è chiaro infatti se ByteDance sarà disposta a vendere a un acquirente, anche se si trattasse di un accordo mediato da Trump. (riproduzione riservata)