Gli effetti di un eventuale blocco della produzione in Cina sui porti internazionali si vedranno, se ci saranno, soltanto a fine febbraio. "C'è timore" per il blocco della produzione in Cina causa Covid: "se la cosa va avanti così, faremo settimane in tutti i porti del mondo, non solo a Trieste, con numeri più bassi rispetto quelli a cui siamo abituati", ha ammesso Zeno D'Agostino, presidente del Porto di Trieste e della European Sea Ports Organisation (Espo), massimo organismo di rappresentanza dei porti su scala continentale, a margine di un incontro a Trieste.
Intanto il 2022 è stato un anno da record. Sia sul container sia sui ro-ro. "È possibile anche un record per quanto riguarda i treni", anche "se al momento non ho ancora il dato", ha aggiunto D'Agostino.
Nei primi 10 mesi del 2022 lo scalo riporta una crescita complessiva del +4,33%, con 47.479.335 di tonnellate di merce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Stabili le rinfuse liquide con 30.886.124 tonnellate (+0,56%) e forte sprint di crescita per le rinfuse solide, con 567.013 tonnellate movimentate (+22,85%). Ulteriore conferma di un trend che segna il ritorno alla normalità è la volata del settore contenitori: 735.046 i TEU movimentati, con un incremento a doppia cifra (+16,23). Risultato che rappresenta il record storico dello scalo triestino per la movimentazione TEU, se paragonata allo stesso periodo degli anni precedenti.
All’aumento del traffico containerizzato si affianca l’andamento positivo del comparto ro-ro, che raggiunge 268.320 unità transitate (+7,01%). Anche in questo caso siamo di fronte a un record storico per il traffico legato all’autostrada del mare. (riproduzione riservata)