Tesla accelera la produzione di batterie in Cina. La casa automobilistica di Elon Musk costruirà una fabbrica a Shanghai per produrre le sue batterie potenti Megapack, espandendosi ulteriormente nel Paese in un momento di forte tensione tra Stati Uniti e Cina. La nuova fabbrica, dove l’azienda produrrà la sua batteria ad alta capacità per l'accumulo di energia ricaricabile agli ioni di litio, dovrebbe essere inaugurata nel terzo trimestre di quest'anno e iniziare la produzione nel secondo trimestre del 2024, come ha riferito domenica l'agenzia di stampa statale cinese, Xinhua, durante la cerimonia di firma a Shanghai.
L'ammontare preciso dell'investimento non è stato comunicato. Comunque, la generazione e l'immagazzinamento di energia rappresentano una parte relativamente modesta delle attività di Tesla, conta per circa il 5% del fatturato dell'azienda (dati 2022) che ha già un impianto che produce batterie Megapack a Lathrop, in California, e sta per aumentarne la produzione. Musk, in un tweet, ha dichiarato che la nuova fabbrica prevista a Shanghai integrerà la produzione di quella in California. Tesla genera la maggior parte dei suoi profitti dal settore delle auto elettriche, ma Musk si è impegnato a far crescere le attività nel campo dell'energia solare e delle batterie fino a raggiungere più o meno le stesse dimensioni. Lu Yu, un funzionario locale, ha dichiarato che la nuova fabbrica di batterie dovrebbe creare un “cluster industriale” del valore di oltre 14 miliardi di dollari.
In particolare, Tesla conta di produrre 10.000 unità Megapack l'anno che equivale a circa 40 gigawattora di accumulo di energia, da vendere in tutto il mondo. Un'unità Megapack può immagazzinare energia sufficiente ad alimentare una media di 3.600 abitazioni per un'ora. L'espansione di Tesla, che ha già uno stabilimento automobilistico a Shanghai, arriva mentre crescono le tensioni tra Washington e Pechino (la scorsa settimana, la presidente taiwanese, Tsai Ing-wen, ha incontrato il presidente della Camera Usa, Kevin McCarthy, e in risposta la Cina ha avviato esercitazioni militari intorno all’isola di Taiwan), fattori che stanno portando molte aziende statunitensi a diffidare dal fare nuovi investimenti nel Paese.
Tuttavia, la Cina è il secondo mercato per Tesla dopo gli Stati Uniti: rappresentava quasi un quarto dei suoi ricavi nel 2022, anno in cui Tesla ha sospeso la produzione nello stabilimento di Shanghai in diverse occasioni, prima durante la chiusura della città a causa della pandemia poi a dicembre quando ha dovuto affrontare un'ondata di contagi da Covid-19 tra i lavoratori e i fornitori. L'azienda ha iniziato a produrre la Model 3 a Shanghai nel 2019 e ora è in grado di produrre 22.000 auto a settimana. Ma ha già pianificato di espandere la Gigafactory di Shanghai per aggiungere una capacità annuale di 450.000 unità.
Nel Paese Tesla deve affrontare anche la concorrenza degli operatori locali che offrono veicoli elettrici simili e più economici, come Byd di Warren Buffett e Nio e XPeng quotate negli Stati Uniti. Tanto che Tesla ha tagliato i prezzi dei veicoli venduti in Cina a ottobre dello scorso anno, in seguito al calo dei costi dei materiali, e ha offerto vari incentivi agli acquirenti. Ma non è bastato. Dopo che le consegne delle sue auto prodotte a Shanghai sono crollate a dicembre, ha tagliato nuovamente i prezzi a gennaio. E l’inizio del 2023 non promette bene: la crescita delle vendite di veicoli elettrici in Cina è rallentata al 20,8% nei primi due mesi di quest’anno rispetto al 150% dello stesso periodo dell'anno precedente. (riproduzione riservata)