Dopo aver acquistato nel 2016 il controllo dell’Inter, ieri Suning, colosso cinese della distribuzione, ha avviato anche una collaborazione imprenditoriale con il mondo delle imprese manifatturiere italiane. L'incontro a Nanchino tra il presidente dell’Istituto Commercio Estero (Ice) Carlo Ferro e il numero uno di Suning, Zhang Jindong, patron del club nerazzurro, ha dato l’avvio a una collaborazione tra le parti i cui semi erano stati gettati nell’ambito del memorandum of understanding siglato a Roma a marzo in occasione della visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping.
L’intesa firmata ieri infatti si inserisce nel quadro delle intese raggiunte dal vicepremier e ministro del lavoro italiano Luigi Di Maio sulla Belt & Road insieme con il numero uno del governo cinese. Nell’incontro di ieri la delegazione italiana guidata da Ferro ha confermato la volontà dell’ente di promozione del commercio estero, Italian Trading Agency, di contribuire ai piani di espansione del gruppo cinese finalizzata a incrementare gli acquisti di marchi italiani da parte del gruppo cinese.
Il primo passo sarà quello di aumentare questa quota a 10 milioni di euro l’anno entro la fine del 2020. Agli incontri hanno partecipato diverse aziende e marchi italiani emergenti e loro distributori, tra cui Santoni e Moreschi (calzature), Rilastil (farmaceutica-cosmesi), International Fine Fashion Group (moda), Brionvega (elettronica di consumo), Ixoost (impianti audio) e Illy (caffè), che hanno concluso i primi accordi commerciali con Suning per la distribuzione dei loro prodotti in Cina sia attraverso canali online che offline.
Suning ha una potenza di fuoco impressionante. In Cina è una delle prime società di retail, posizione rafforzata dall'avere acquisito a fine giugno l'80% di Carrefour Cina, con 319 punti vendita, la quarta del ranking cinese del retail. Suning.com, fondata nel 1990, quotata alla Borsa di Shenzhen, 250 mila dipendenti, ha chiuso il 2018 con 32 miliardi di euro di ricavi e un volume di vendite pari a 44 miliardi di euro. Lo scorso anno i ricavi delle vendite online sono aumentati del 64,45%. La società dispone di una rete di 11.064 negozi offline fisici, dislocati tra la Cina, Hong Kong e il Giappone.
«La collaborazione che unisce l’eccellenza del Made in Italy con le innovazioni del modello di vendita del gruppo Suning, il quale grazie alla propria rete logistica e alle innovative tecnologie consentirà a tanti marchi italiani di farsi conoscere e apprezzare da una nuova generazione di consumatori cinesi», ha commentato Ferro, spiegando anche che l’Ice organizzerà anche alcuni educational per i buyer del gruppo cinese in Italia in modo da favorire l’integrazione della supply chain di Suning con lo stile, l’innovazione e la qualità dell’industria e dell’artigianato italiani.
Questo programma di formazione sarà portato avanti congiuntamente con Suning attraverso la Suning Italian Retail Academy, che è stata inaugurata nella giornata di ieri.
Con questi presupposti è credibile che sia a portata di mano l'obbiettivo di Suning di portare al successo una piattaforma integrata di promozione dello stile di vita italiano in Cina, considerando che l'Italia è al momento il mercato di riferimento più importante di Suning in Europa, come ha rivelato Zhang Jindong. La vendita di prodotti esteri sulla piattaforma è aumentata di oltre il 200% nel 2018.
L'operazione dovrebbe fruttare cento milioni di acquisti nel triennio, tanto più che entro il 2023 Suning.com ha annunciato che aprirà nelle principali città cinesi 150 negozi intelligenti offline dedicati ai prodotti e alle esperienze di consumo all’estero, mentre sui canali online sorgerà un padiglione dedicato esclusivamente ai sapori e alla cultura italiana.
In Cina il Made in Italy è sinonimo di alta qualità: i brand italiani della moda, del design e del lifestyle soddisfano pienamente i gusti di un segmento di consumatori benestanti che risulta essere in forte espansione. Secondo Deloitte China, nel 2018 le vendite al dettaglio di beni di consumo nel Paese hanno raggiunto i 5 trilioni di dollari e rappresentano perciò il 25 % delle vendite al dettaglio mondiali.
Con questo accordo Suning ha stretto ancora più i legami con l’Italia, dopo che nel 2016 il gruppo di Zhang ha acquistato il pacchetto di maggioranza dell’Inter dall’allora proprietario Erick Thohir. Un impegno iniziato ufficialmente a fine giugno 2016 e che nel giro di tre anni ha visto il gruppo cinese investire quasi 600 milioni di euro nel club calcistico milanese.
Dopo gli iniziali 142 milioni di aumento di capitale, Suning ha proseguito il finanziamento della società nerazzurra attraverso diversi prestiti soci per un totale di 336 milioni di euro. A questi investimenti a livello di capitale sono seguiti ulteriori sostegni finanziari volti al rafforzamento del conto economico del club nerazzurro. Complessivamente nel giro di tre stagioni i ricavi garantiti dalle sponsorizzazioni con Suning hanno superato quota 115 milioni: 56 milioni nella stagione 2016/17, 39 milioni nel 2017/18 e un minimo di 22 milioni già assicurati nel 2018/19.