«Come Investindustrial il nostro unico target è rendere i nostri partner più forti, ma con le nostre operazioni non attueremo mai degli stravolgimenti. Non che per i francesi sia così, perché sono molto rispettosi dell'identità di un brand, ma loro sono anche delle macchine finanziarie, mentre la nostra indole è diversa». Lo ha detto Andrea Bonomi, fondatore di Investindustrial, in occasione del panel "La forza della finanza per moda e design" della rassegna MilanoParigiCapitali 2022, organizzata da Class Editori, MF-Milano Finanza e Class Cnbc in collaborazione con il quotidiano parigino Le Monde dal 13 al 15 settembre, con oltre 65 speaker divisi in 15 panel. I lavori sono trasmessi ogni giorno a partire dalle 10:00, in tempo reale, dal canale televisivo Class Cnbc (Sky n° 507), oltre che, in streaming, sul sito milanofinanza.it e sulla piattaforma Zoom.
L'imprenditore e finanziere, che ha dato vita a un conglomerato con oltre 11 miliardi di euro di risorse a disposizione, non ha tuttavia dubbi sul fatto che oggi per le aziende italiane sia pressoché impossibile rimanere solo locali o non avere il supporto di un partner finanziario. «Per anni abbiamo avuto molte limitazioni a operare nel Paese, dal momento che le imprese sono in numerosi casi gestite da singoli imprenditori. Ora invece in Italia c'è una voglia di fare che non si vedeva da anni», ha raccontato. «In generale per gli imprenditori italiani, se hanno la giusta forza finanziaria alle spalle, è un buon momento per investire nella propria crescita».
Uno spirito d'iniziativa dimostrato dal gruppo Zegna, che lo scorso dicembre Investindustrial ha accompagnato verso la quotazione al Nyse. «Siamo molto soddisfatti di quest'operazione. Per la famiglia è stato un momento importante e si è approcciata a questa nuova avventura con lo spirito giusto. La scelta del listino newyorkese ha trasmesso il messaggio che Zegna si considera una realtà globale e questa visione è stata riconosciuta e premiata dal mercato americano dato che, anche ora che gli altri titoli sono scesi, Zegna ha continuato a salire». Qual è il futuro di questa alleanza di successo? «Malgrado il gruppo abbia rilevato il brand Thom Browne, che sta andando molto bene, l'intenzione non è assolutamente quella di fare un conglomerato».
Ma non c'è solo la moda nei progetti di Bonomi. Tramite la sua Design holding, l'imprenditore ha infatti rilevato B&B Italia e Flos e, in partnership con Lvmh, si è recentemente aggiudicato la licenza per la produzione di Fendi Casa. «Abbiamo già inaugurato un impianto di 5 mila metri quadri e un flagship store in piazza della Scala a Milano. Abbiamo in programma tra le 20 e le 30 aperture di nuovi punti vendita nel medio termine. Stiamo per sbarcare in Giappone e in Cina e abbiamo appena aperto a Miami», ha illustrato. «Fendi è una casa di moda italiana di proprietà francese e loro sono stati molto bravi a consolidarne il posizionamento nel mondo. Noi portiamo la nostra esperienza dal punto di vista della progettazione e del design del prodotto». E per Design holding, ha puntualizzato Bonomi, è probabile un futuro in Borsa italiana. (riproduzione riservata)