Bulgari chiama le aziende della moda a unirsi nella lotta contro il covid-19 e riceve i primi segnali positivi dal business in Cina. La maison di gioielli di Lvmh ha riattivato la distribuzione nell’Ex Celeste impero, dopo lo stop della metà dei negozi attivi sul territorio. Ma lo scenario è ancora in cambiamento.
La ripresa totale dell’economia del Paese, secondo il brand, si legherà fortemente a quella della domanda dei Paesi esteri: tutto dipende dai tempi più o meno lunghi in cui essi combatteranno la pandemia. Quanto all’Italia, il messaggio è diretto alle imprese del territorio, alla loro responsabilità nel far fronte all’emergenza.
In linea con questo obiettivo, Bulgari ha effettuato una donazione al Dipartimento di ricerca dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, che è stata affiancata in un secondo momento dalla produzione di 200 mila pezzi di confezioni di gel disinfettante. La visione strategica e i dettagli sui progetti è stata spiegata a MFF da Jean-Christophe Babin, ceo di Bulgari.
Domanda: Che tipo di misure restrittive avete adottato per il team e la distribuzione?
Risposta: Dal primo giorno della dichiarazione di emergenza a Wuhan e nello Hubei la Cina ha chiuso aeroporti, linee dell’alta velocità, fabbriche, uffici, scuole. Sono stati inoltre vietati gli spostamenti interni, mettendo in piedi una quarantena di proporzioni mai viste. Bulgari ha chiuso 16 negozi, circa il 50% della nostra presenza sul territorio, soprattutto nelle aree dichiarate a rischio. Abbiamo avuto subito la percezione che si trattasse di qualcosa di molto importante. In Italia abbiamo seguito le disposizioni, fino all’attuale chiusura dei siti produttivi. La priorità assoluta è stata quella di mettere in sicurezza tutti i dipendenti, che hanno comunque proseguito il lavoro in smart working, senza dover cambiare alcuna pianificazione di meeting e lavoro quotidiano. Questa esperienza ci sta insegnando a lavorare in un modo diverso, ma efficiente.
D. In Cina si sta tornando alla normalità?
R. Attualmente tutti i negozi Bulgari sono stati riaperti, tranne quello di Wuhan. È sicuramente presto poter parlare di ritorno alla normalità o fare statistiche dettagliate. La reazione della Cina e il modo in cui sta ripartendo ci dà un segno di grande speranza. La sua ripresa economica si lega a quella della domanda dei Paesi esteri, che dipenderà da quanto rapidamente affronteranno il virus. Per questo è fondamentale arrivare ad una curva discendente dei contagi e pensare strategicamente a come far ripartire tutto.
D. Quali sono le vostre previsioni di business?
R. Questo secondo semestre rappresenterà un momento di assestamento e compensazione, ma darà un boost importante per il 2021, che sarà riconosciuto l’anno della crescita e della rinascita. L’atteggiamento nei confronti del lusso potrebbe evolversi a breve o nel medio termine. Sicuramente accelererà ulteriormente le aspettative e la sensibilità dei consumatori verso una maggiore autenticità, qualità e responsabilità sociale, tre dimensioni in cui Bvlgari crede. L’ambito in cui noi tutti lavoriamo è il lusso e non scomparirà certamente. La gioielleria esiste da più di 15.000 anni e la moda, con la sua creatività e dinamismo, da sempre celebra i punti di svolta più emotivi della vita e della storia. E continuerà a farlo.
D. Come avete supportato l’emergenza covid-19 in Italia?
R. L’azienda ha deciso di sostenere la scienza, effettuando una grande donazione al Dipartimento di ricerca dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, che che sono stati i primi ad aver isolato il virus in meno di 48 ore. Il team di ricercatori può ora lavorare con un microscopio 3D ad altissima definizione, accelerando il raggiungimento del risultato e avvantaggiando chiunque sia vittima del covid-19. Inoltre, grazie all’expertise nel mondo delle fragranze, insieme al nostro storico partner Icr-industrie cosmetiche riunite produrremo un gel disinfettante ed igienizzante nello stabilimento di Lodi. Saranno 6.000 flaconi al giorno, per un primo traguardo di 200 mila pezzi, che saranno distribuiti tramite il coordinamento del governo. (vedere MFF del 23 marzo)
D. Cosa vi sentite di consigliare alle imprese italiane?
R. Professionalmente credo sia importante non mollare. È necessario avere una visione strategica dei prossimi mesi. Credo che aziende come Bulgari, fortemente legate al Paese, protagoniste dell’economia e simbolo dell’Italia, abbiano la responsabilità di contribuire allo sforzo nazionale per aiutare a prevenire, combattere e debellare il covid-19. La crisi che stiamo vivendo è spesso paragonata, se non superiore, a quella del secondo dopoguerra e, se pensiamo proprio a quel momento, non possiamo non ricordare quanto quella ripresa abbia dato la miglior spinta di crescita e creatività di sempre. (riproduzione riservata)