Il successo di Byd, Build Your Dreams (costruisci i tuoi sogni), la Tesla cinese, ha moltiplicato per 34 volte il valore delle sue azioni dal 2008, quando venne lanciata, a oggi, beneficiando, tra gli altri, Warren Buffett, ritenuto l'investitore più accorto del mondo. Nel 2008 Buffett acquistò il 9,9% di Byd per 232 milioni di dollari e 13 anni dopo si è ritrovato con un valore pari a 8 miliardi di dollari.
Merito dell'impressionante crescita del mercato delle auto elettriche in Cina, particolarmente forte che secondo gli ultimi dati è cresciuto del 202% tra gennaio e agosto di quest'anno. In gennaio i veicoli ecologici costituivano il 6,4% delle nuove vendite di automobili nel Paese. Ma già a giugno, la cifra era al 14%. Un mercato in grande evoluzione, con l'ascesa di startup come Nio, LiAuto e Xpeng, tutte recentemente protagoniste di ipo a Wall Street. Ma la compagnia leader resta Byd, quotata a Hong Kong e partecipata da Buffett per mezzo di Berkshire Hathaway.
Nel bilancio annuale del 2020 della holding, le azioni di Byd erano già valutate 5,9 miliardi di dollari, ma il titolo della casa automobilistica quest'anno è aumentato di un ulteriore 23%. Quando lunedì scorso la compagnia ha rilasciato i numeri di agosto, solo in quel giorno ha guadagnato otto punti percentuali. 61.409 nuove auto vendute nel mese, un numero che quadruplica la cifra dello stesso periodo del 2020, composto più o meno in parti uguali da auto a batteria e dai cosiddetti plug-in hybrid. E gli affari sono destinati ad aumentare esponenzialmente, a detta del fondatore e ceo di Byd, il 55enne Wang Chuanfu: «Nel 2030, il 70% delle auto vendute in Cina sarà elettrico».
Charlie Munger, il vice di Buffett, lo scorso anno dichiarò che non avrebbe mai investito in Tesla. Si è invece speso più volte a favore di Chuanfu, definendolo in un'intervista del 2009 «un misto tra Thomas Edison e Jack Welch di General Electric». Pare che sia stato proprio lui a suggerire al suo capo di investire in Byd, affascinato dalla storia dell'imprenditore cinese.
Nato in un villaggio agricolo e rimasto orfano da piccolo, dopo gli studi convinse un cugino a prestargli l'equivalente di 300.000 dollari per fondare una fabbrica di batterie ricaricabili al nichel in grado di competere con quelle della Sony, importate dal Giappone. Il primo sogno (o la prima visione) di Byd.
Quando decise di usare le sue batterie per produrre la prima auto elettrica, arrivò la mano di Berkshire Hathaway, che raramente sbaglia. «So che in questo momento io e Warren sembriamo impazziti», disse Munger, «ma non credo che sia così». Oggi se ne è avuta conferma. A 91 anni scoccati, Warren Buffett continua a non perdere un colpo. (riproduzione riservata)