Canali si dichiara positivo per il 2021, dopo un anno incentrato sull'espansione nell'area asiatica e su una strategia digitale che continuerà nel 2021. «Il vaccino oggi è una realtà, questo avrà un impatto sulla ripartenza del business e sulla psicologia del consumatore», ha spiegato a MFF Stefano Canali, presidente e ceo del marchio che vanta una produzione Made in Italy di capi sartoriali maschili di lusso, fondata nel 1934.
«Abbiamo internalizzato certe categorie di prodotto come jersey e chino, che prima erano esterne, per lavorare in modo più efficiente in termini di velocità. Come perfomance siamo allineati all'andamento al ribasso di mercato, ci aspettiamo di recuperare entro la prima metà del 2022, ma c'è ottimismo».
Il manager ha quindi evidenziato le forti attività di investimento messe a segno in Cina, dove l'azienda ha raddoppiato la presenza nel corso del 2020. «Ciò ci ha consentito di aggiungere la componente digitale, che andrà a completare la presenza fisica. Rafforzeremo l'e-commerce, cresciuto a doppia cifra, anche fuori dalla Cina, mediante l'integrazione di strumenti negli store in un contesto di omnicanalità», ha proseguito.
Lo scorso anno il brand presente con 50 boutique dirette nel mondo, metà nella Grande Cina e le altre tra Stati Uniti, Europa e India, ha festeggiato l'85° anniversario, aprendo anche un flagship a Londra. «Dobbiamo ancora raccoglierne i frutti a causa delle chiusure legate all'emergenza. Quest'anno lavoreremo inoltre su un riassestamento della rete retail, sostituendo gli store più deboli con quelli che funzionano meglio». Quanto alla collezione per la prossima cold season, rilegge i 70s con effetti cocoon e tessuti morbidi e leggeri. Ci sono le lavorazioni tricot e jacquard, le maglie con nuove texture, i pantaloni in velluto e i biker in pelle nell'outerwear. «Anche dopo la pandemia le persone vorranno vestirsi in maniera confortevole ed è ciò che abbiamo realizzato, sempre nel pieno Dna del marchio», ha concluso Stefano Canali.
Infine, sul fronte sostenibile, l'azienda si sta impegnando per misurare il proprio impatto ambientale, ad esempio in termini di produzione, negozi e logistica, per avere una visione complessiva per un piano di miglioramento su prodotto e impresa. (riproduzione riservata)