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Azienda Manifatturiero

Carraro Group si allarga in India nei macchinari per l'agricoltura

Ampliamento da 1.440 mq per lo stabilimento di ingranaggi di Ranjangaon (Pune) che rifornirà i principali clienti tra i quali Mahindra, Tata, Escorts Group, Sonalika e Tafe. Il gruppo punta a 200 milioni di fatturato nel subcontinente


27/01/2023 11:29

di Franco Canevesio - Class Editori

settimanale
Enrico Carraro, presidente del gruppo omonimo

Carraro Group cresce ancora in India. La multinazionale padovana delle macchine per agricoltura e costruzioni apre una nuova area produttiva nel Paese. Il 25 gennaio, alla presenza dell'amministratore delegato Andrea Conchetto, è avvenuta l'inaugurazione di una nuova area produttiva da 1.440 metri quadrati con cui l'azienda consolida ulteriormente le sue attività industriali in zona, dove ha già due stabilimenti, uno dedicato a sistemi di trasmissione e uno dedicato all’ingranaggeria, e un centro ricerca e sviluppo.

Questa nuova espansione riguarda uno dei due stabilimenti dell’area di Ranjangaon (Pune), ossia quello dedicato alla produzione di ingranaggi: proprio qui, infatti, sono installate le nuove macchine per la dentatura e la rettifica di ingranaggi di ultima generazione. Questo rafforzamento consentirà al gruppo Carraro di accrescere la capacità da 150.000 a oltre 175.000 ingranaggi al mese, migliorando decisamente la capacità di rispondere tempestivamente alla crescente domanda sia domestica sia internazionale.

Oggi il gruppo specializzato in sistemi di trasmissione per trattori e veicoli off-highway, partner di riferimento per i più importanti costruttori di macchine agricole e movimento terra, impiega in India oltre 1.600 collaboratori: il subcontinente rappresenta peraltro uno dei principali mercati di sbocco, assicurando il 17,4% del fatturato complessivo. Tra i principali clienti spiccano i più importanti brand dei costruttori di macchine agricole e movimento terra quali Mahindra, Tata, Escorts Group, Sonalika e Tafe.

L'espansione in India testimonia di un percorso di crescita che l'anno scorso, nel primo semestre, ha segnato risultati molto positivi, con fatturato ed ebitda in crescita in termini assoluti, nonostante il quadro macroeconomico del periodo fosse influenzato dall’incremento nei prezzi delle materie prime, dai costi dell’energia e da altri fattori economici a livello globale.

Il fatturato consolidato del gruppo si è attestato a quota 369,3 milioni di euro, in crescita del 19,1% rispetto al medesimo periodo 2021 (era 310 milioni di Euro), incremento trainato dalle ottime performance nei mercati di riferimento (agricoltura e construction equipment) in tutte le aree del mondo.

L’ebitda al 30 giugno 2022 è stato pari a 26,1 milioni di Euro (7,1% sul fatturato) in incremento del 7,9% in termini assoluti rispetto al medesimo indicatore dell’anno precedente di 24,2 milioni di Euro (7,8% sul fatturato). «Il rapporto della marginalità sul fatturato risulta sostanzialmente in linea con il periodo precedente per via del non completo ribaltamento dei costi delle materie prime, dell’energia e dei trasporti sui prezzi di vendita, processo al quale il management sta lavorando con la massima attenzione», aveva commentato Enrico Carraro, presidente del gruppo.

«In questa prima parte dell'esercizio abbiamo continuato ad imprimere una importante accelerazione agli investimenti dedicati ai nostri stabilimenti, con l'obiettivo di sostenere l'incremento dei volumi e garantire la necessaria capacità produttiva in coerenza con le nostre attese di crescita, sia a breve che a medio termine, in particolare al segmento dell’ingranaggeria di qualità e degli assali automotive che mostrano prospettive particolarmente brillanti», aveva concluso Carraro. (riproduzione riservata) 

 


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