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Cina e Corea spingono le vendite di Moncler e bilanciano i conti

Remo Ruffini, numero uno del brande dei piumini, ha annunciato ottime performance nei due mercati asiatici, a fronte di una perdita complessiva di fatturato nei primi nove mesi di quest'anno del 22%. Anche la francese Kering, che possiede Gucci e Bottega Veneta, ha registrato in Oriente una crescita vicina al 20%, e un raddoppio del fatturato online nel terzo trimestre


23/10/2020 11:24

di Martina Ferraro - Class Editori

settimanale
Remo Ruffini, presidente e ceo di Moncler

Le eccellenti performance di vendite in Cina e Corea hanno sostenuto, nel terzo trimestre di quest'anno, due dei più importanti gruppi mondiali dl lusso, l'Italiana Moncler e la francese Kering, che riunisce alcuni brand italiani di punta fra cui Gucci e Bottega Veneta. 

I dati, comunicati tra ieri e oggi, evudenziano che i mercati orientali stanno comprensando le perdite di fatturato nel resto del mondo, dovute alle conseguenze della pandemia. Per Kering nei mercati della'area Asia Pacifico la crescita di fatturato nei primi nove mesi dell'anno è stata del 18,5%, nonostante il Giappone abbia registrato una performance negativa del 22%. Per Moncler le vendite sono andate particolarmente bene in Cina e Corea del Sud.

«Non solo il mercato cinese sta registrando tassi di crescita importanti e in continuo miglioramente,» ha sottolineato Remo Ruffini, numero uno di Moncler, « anche diversi altri mercati e tutti canali distributivi stanno mostrando performance in costante progresso».

Raffini ha parlato di ottime performance in Cina e Corea, anche se non ha fornito dati assoluti e percentuali, mentre Hong Kong continua a soffrire ed èin negativo. In Asia la casa dei piumini ha pco più di 100 negozi, quasi la metà dell'intera rete.

Nel complesso Moncler ha registrato nei 9 mesi una perdita di fatturato del 23%, inferiore alle previsione, con ricavi totali a 765 milioni, non sono stati comunicati, invece, dati relativi ai margini. 

«In un contesto difficile, Kering ha ottenuto una sostanziale ripresa dei ricavi. Le nostre maison hanno visto un forte rimbalzo delle vendite nel terzo trimestre, quasi pari al livello del 2019», ha detti, dal canto suo, François-Henri Pinault, ceo e chairman di Kering, che nel terzo trimestre ha registrato un fatturato di 3,7 miliardi di euro, un calo di solo il 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I numeri sono stati trainati in particolare dalla performance in Nord America (+44,1%), dove è stata molto forte la domanda locale, e in Asia-Pacific (+18,5%). L’andamento deI ricavi in Europa Occidentale (-41,0%) e in Giappone (-22,8%) è stato ancora fortemente ostacolato dall’assenza di turismo.

Il dato più sorprendente  è comunque quello delle vendite online che sono raddoppiate nel trimestre. Nei nove mesi il fatturato del gruppo francese ha visto un decremento del 20% scendendo a 8,7 miliardi di euro. L’e-commerce ha rappresentato il 12,5% delle entrate del gruppo.

A livello di marchio, Gucci ha subito un calo del 26% mentre Yves Saint Laurent del 19,4%. Stabile la performance di Bottega Veneta. (riproduzione riservata)


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