Lasciata alle spalle la crisi, Corneliani torna in pista nella cornice di Milano moda uomo. E lo fa assieme a Paul Surridge con il progetto Circle (vedere MFF del 17 maggio), nato nel 2020 con focus sull’ecosostenibilità. Che per questa stagione, in corrispondenza con il rilancio della società mantovana, rinata come newco dopo il salvataggio da parte del Fondo salvaguardia del Mise-Ministero dello sviluppo economico (vedere MFF del 30 novembre 2021), oltre al contenuto green si arricchisce anche di un contenuto di stile.
«Abbiamo invitato Paul a unirsi a questa avventura per cui, dato il suo background sartoriale, ci sembrava perfetto», ha raccontato a MFF il ceo Giorgio Brandazza. «Ha voluto lavorare sulla qualità del prodotto e così tutto il savoir-faire delle maestranze Corneliani è stato messo a sua disposizione, perché lui ha voluto rielaborare gli archetipi della tradizione maschile categoria per categoria, quindi il blazer, la giacca, la camicia. Per ora siamo molto soddisfatti e sicuramente ci sarà un bis la prossima stagione, dopodiché io mi auguro che possa diventare una partnership a lungo termine». Evocando l’estate mediterranea, completi e capi sartoriali sono rielaborati con un approccio informale che semplifica le linee con un’attitudine disinvolta. Tessuti premium, tonalità sofisticate e motivi classici si uniscono in look giovani e versatili, adattandosi a diversi contesti. Ma la collaborazione con il creativo è solo uno dei progetti messi in campo per il rilancio dell’azienda.
«Questa stagione abbiamo presentato una collezione dedicata al mondo della cerimonia che si è sincronizzata molto bene con la ripresa di questo mercato e quindi è stata accolta con particolare favore», ha proseguito Brandazza. «Siamo molto avanti sul piano che avevamo fatto, quindi siamo soddisfatti. Ovviamente vorremmo tornare alla dimensione pre-pandemia e abbiamo diverse aree geografiche su cui stiamo lavorando per tornare ai livelli precedenti. Siamo molto ben posizionati in Est Europa, malgrado la situazione del conflitto, e in Italia».
Ora i target sono la ripresa forte negli Stati Uniti, «un mercato che funziona molto bene, ma in cui abbiamo un profilo curiosamente molto più sportswear», e il recupero in Medio Oriente, specialmente negli Emirati, colpiti da una serie di discontinuità che l’azienda sta cercando di colmare. «E poi abbiamo in cantiere un progetto importante per la Cina, dove siamo presenti con una decina di negozi e siamo in trattative con un paio di partner potenziali per sviluppare una strategia», ha concluso Brandazza. (riproduzione riservata)