Brunello Cucinelli ha chiuso il 2019 con ricavi netti consolidati pari a 607,8 milioni di euro, in aumento del +9,9% a cambi correnti (+8,6% a cambi costanti) rispetto ai 553 milioni a fine 2018. Al 31 dicembre 2019 la posizione finanziaria netta della casa di moda è pari a circa 30 milioni (14,5 milioni a fine 2018).
I dati preliminari emergono dal preconsuntivo di bilancio esaminato stamani dal cda del gruppo, mentre i numeri completi e definitivi dell’esercizio appena chiuso saranno analizzati dal board nella riunione prevista per l’11 marzo prossimo. La borsa ha in ogni caso apprezzato queste anticipazioni e il titolo ha aperto in rialzo del 2,96% a 32,74 euro.
"Il 2019 è stato per la nostra impresa un anno eccellente sia per i risultati che per l’immagine nel suo complesso di un’azienda italiana. Dopo il bell’aumento di fatturato e vista l’ottima qualità delle vendite ci aspettiamo dei sani, equilibrati e sostenibili profitti. Visto l’ottimo sell-out dell’autunno inverno passato, la bella raccolta di ordini in casa della collezione primavera estate 2020, e la molto favorevole partenza delle collezioni Autunno Inverno 20, ci attendiamo un 2020 di bella crescita del fatturato, dei profitti e dell’immagine", afferma Brunello Cucinelli, presidente e amministratore delegato dell'azienda di Solomeo.
In dettaglio, l'Italia ha avuto un aumento del +1,9% dei ricavi pari a 89,9 milioni (14,8% sul totale), rispetto a 88,2 milioni dello scorso anno. "La crescita della domanda del cliente locale accompagna il solido incremento degli acquisti del cliente internazionale, grazie alla proposta di collezione e all’importante contributo del nostro flagship di Montenapoleone-Milano, città che riteniamo a pieno titolo tra le capitali della moda europee, insieme a Londra e Parigi", spiega il gruppo umbro.
Intanto il mercato europeo ha registrato un incremento del fatturato del +12,9%, a 184,9 milioni (30,4% sul totale). "Tutte le aree geografiche riportano solidi risultati, grazie alla presenza del brand in boutique di primario interesse", sottolinea l'azienda.
In Nord America c'è stato un incremento del +8,9%, con un fatturato pari a 203,8 milioni (33,5% sul totale). "Siamo pienamente soddisfatti della crescita riportata, del rapporto con i clienti, sia finali che multibrand, e della nostra presenza sul mercato, con spazi esclusivi nel canale monomarca e multimarca. Con piena soddisfazione abbiamo raggiunto l’accordo per la prossima apertura della boutique nel quartiere di “Meatpacking District” a New York", osserva il gruppo.
In Cina Cucinelli ha realizzato vendite in crescita del +14,7%, a 63 milioni (10,4% sul totale). "Riteniamo di assoluto interesse la performance riportata in Cina, in linea con le crescite attese di lungo periodo del nostro progetto Impero Celeste. Questo mercato senza alcun dubbio rappresenta un potenziale molto interessante, sia in riferimento al canale monomarca che multimarca, e vorremmo cogliere queste chance in maniera graduale, mantenendo altissimo il prestigio e l’allure del brand", fa sapere la società.
Per quanto riguarda le altre aree del resto del mondo, il fatturato è salito del +12,3% con vendite pari a 66,2 milioni (10,9% sul totale): "l’offerta di collezione riporta incrementi in tutte le aree geografiche di riferimento, e sempre più evidente e marcata diventa la ricerca da parte del cliente del lusso di capi speciali, che pienamente incontra le caratteristiche distintive del nostro brand", specifica la società.
Per quanto riguarda i ricavi per canale distributivo, il monomarca retail ha avuto un incremento del +14,6%, a 339,5 milioni (55,9% sul totale). Il network al 30 settembre 2019 è pari a 106 boutique, rispetto alle 100 boutique al 31 dicembre 2018, con tre aperture nell’ultimo trimestre del 2019.
Il canale monomarca wholesale ha realizzato una crescita del +7,7%, con fatturato pari a 32,5 milioni (incidenza del 5,4%). In questo caso la rete conta 30 boutique, rispetto alle 27 boutique al 31 dicembre 2018. Il multimarca wholesale ha visto un aumento del +4,1%, con vendite pari a 235,7 milioni (38,8% sul totale).
Gli investimenti a sostegno del brand sono stati pari a circa 53 milioni al 31 dicembre 2019 (45 milioni al 31 dicembre 2018), all’interno del piano triennale 2019-2021. "Gli investimenti commerciali supportano selezionate aperture e alcuni incrementi di prestigiose boutique, contribuendo alla crescita delle superfici di vendita nei luxury department stores e al rinnovo e ampliamento dei nostri dei show-room. Segnaliamo tra gli altri investimenti quelli destinati alla produzione, logistica e IT digital, a sostegno dello sviluppo delle infrastrutture IT, della presenza digitale e del rinnovamento continuo di impianti produttivi e strutture logistiche", afferma l'azienda.
Il gruppo, inoltre, ritiene che "un importante livello di investimenti rimanga strategico per mantenere l’impresa contemporanea nel lungo periodo". (riproduzione riservata)