Nuovo importante contratto per la Danieli di Butrio dalla Cina. Il gruppo Jiangsu Shagang ha scelto Danieli Corus, sub holding con sede in Olanda e stabilimenti in Cina, India, Russia e Ucraina, per il riassetto di un enorme altoforno da 5.800 metri quadrati attivo a Zhangjiagang, nella provincia dello Jiangsu, nella Cina orientale, poco a nord di Shanghai.
In sostanza Danieli Corus interverrà con una propria tecnologia per convertire l'attuale processo produttivo fortemente condizionato dal punto di vista del calore sviluppato, applicando una linea di raffreddamento con doghe di rame e materiali refrattari a base di grafite.
L'obiettivo è di ottenere una produzione di acciaio con costi minori e maggiore output. In particolare il design dell'altoforno realizzato da Danieli Corus è l'unica tecnologia estera accettata dai produttori di acciaio cinesi. Danieli Corus aveva già venduto in Cina questo sistema di raffreddamento al gruppo Shanxi Taigang.
Questo ultimo ordine conferma l'importanza strategica del mercato cinese per il gruppo guidato da Gianpietro Benedetti, che anni fa ha scelto di investire molto in quel mercato puntando sulla necessità di riconvertirsi di un'industria dell'acciaio basata su sistemi a forte consumo energetico e con emissioni insostenibili dal punto di vista ambientale.
Un recente webinar di Siderweb ha puntualizzato recentemente i numeri del cambiamento in atto nel settore e le potenzialità per la Danieli nel mercato asiatico. Entro il 2030 la Cina dovrebbe raddoppiare passando dal 10 al 20% la produzione di accaio con forno elettrico, tecnologia in cui Danieli vanta una leadership globale.
Gli effetti di questi cambiamenti si stanno già manifestando nel backlog di ordini del gruppo che nell'esercizio ultimo, chiuso il 30 giugno dell'anno scorso era schizzato a oltre 5 miliardi di euro quasi il 40% in più dell'anno prima e ancora nell'esercizio in corso è previsto un'ulteriore accelerazione del 10% che dovrebbe portare il portafoglio ordine vicino a 6 miliardi. (riproduzione riservata)