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Azienda Manifatturiero

Electrolux in vendita? La cinese Midea potrebbe comprare

Il gruppo del Guangdong guidato da Fang Hongbo ha dimensioni e margini per intervenire nella crisi del gruppo svedese che ha quattro stabilimenti in Italia e ha annunciato oltre 200 licenziamenti. La crisi di Electrolux è precipitata l'anno scorso, azzerando i margini della gestione


23/02/2023 14:11

di Franco Canevesio - Class Editori

settimanale
Fang Hongbo, presidente e CEO di Midea

Electrolux ai cinesi? È questo l'ultimo rumor che sta circolando con sempre maggiore insistenza circa le sorti dell'azienda di elettrodomestici in crisi ormai da mesi dopo aver chiuso un difficile 2022. L'azienda è stata penalizzata dai rincari di materie prime ed energia e da una domanda di prodotti in calo, oltreché da problemi di reperimento dei componenti, tanto che gli stabilimenti italiani di Porcia (Pordenone), quello di Forlì, la fabbrica di Solaro (Milano) e Susegana (Treviso), hanno dovuto fermare più volte la produzione.

In pole position per l’acquisizione del colosso ci sarebbe Midea, fornitore e partner di Electrolux, in precedenza interessata a rilevare Whirlpool Emea. Midea group è un'azienda di elettrodomestici con sede a Beijiao nel Guangdong e quotata nella borsa di Shenzhen dal 2013: è specializzata in prodotti per luce, acqua, pulizia del pavimento, piccoli e grandi elettrodomestici da cucina e lavanderia, e apparecchi di refrigerazione.

Ha anche una lunga storia di produzione di prodotti casalinghi e commerciali per il riscaldamento, ventilazione e condizionamento con il marchio Hvac. Presente in tutto il mondo, ha oltre 30 stabilimenti produttivi in 16 Paesi, conta oltre 150.000 dipendenti e nel 2022 ha generato un fatturato globale di 53 miliardi di dollari con un ebitda al 22,48% del fatturato, un margine insolitamente elevato per un'azienda manifatturiera, in particolare nel settore del bianco.

Electrolux, dal canto suo, ha chiuso l'anno scorso con 12,9 miliardi di dollari di fatturato (12 nel 2021) ma con un margine vicino allo zero, contro 724 milioni di dollari nel 2021.

Visti anche questi numeri l'operazione potrebbe essere plausibile, anche se il gruppo svedese ha recentemente confermato 102 milioni di euro di investimenti nello stabilimento di Solaro. D'altra parte a fronte di un mercato occidentale cedente per i prodotti core del gruppo Electrolux, per l'area Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa le attese per il 2023 sono di un aumento della domanda.

«Electrolux e l’intero settore degli elettrodomestici stanno attraversando una fase cruciale in cui è in gioco lo stesso destino del comparto in Italia», ha spiegato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici».

«Alle grandi trasformazioni in atto dal punto di vista produttivo e alla notizia della cessione di Whirpool Europa ai turchi della Arçelik si è aggiunta la voce a mezzo stampa di un interessamento della cinese Midea alla acquisizione di Electrolux», ha aggiunto Ficco.

Per questo il sindacato ha chiesto un incontro urgente con la direzione aziendale e un interessamento del Governo con l’insediamento di un tavolo del settore elettrodomestici che affronti i problemi di fondo di sostenibilità industriale e di tutela occupazionale.

Il colosso svedese dell’elettrodomestico ha fatto partire un piano di ristrutturazione che ha investito subito gli Stati Uniti dove si concentra la maggior parte dei 4 mila esuberi annunciati nel gruppo: in Italia sono coinvolte 222 persone. Annunciati a più riprese anche interventi sui costi e azioni per allineare la capacità produttiva alla domanda: a questo è legata la decisione presa pochi gironi fa di fermare definitivamente a inizio 2024, la produzione di frigoriferi in Ungheria, nella fabbrica di di Nyíregyháza. (riproduzione riservata)

 


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