Eurogroup Laminations, gruppo attivo nella produzione di rotori elettrici per l'automotive e l'industria in generale ha circa un miliardi di ordini dalla Cina da evadere entro il 2029. Lo ha rivelato Marco Arduini, ceo di Eurogroup, in un'intervista al Sole 24 ore.
«Abbiamo ordini per 6,4 miliardi da eseguire entro il 2029. Suddivisi per il 50% in Nord America, per il 35% in Europa e per il 15% in Cina» ha detto Arduini, «la pipeline degli ordini in discussione è salita in un anno da 2,5 a 5,2 miliardi. A conferma che, malgrado il rallentamento della crescita della domanda, il trend dell'auto elettrica è tracciato e il nostro gruppo ha un posizionamento unico. In Europa non mancano i tifosi del rinvio del termine stabilito dal Parlamento europeo per lo stop alla produzione del motore a combustione interna», ha spiegato.
Per quel che riguarda il peso della Cina, il ceo ha detto che «non si può essere un player globale se si prescinde dalla conoscenza del mercato cinese. La supply chain dei produttori europei e nordamericani si basa anche su forniture che arrivano dalla Cina. Poi c'é la dimensione del loro mercato interno. C'è stato un salto incredibile tra il 2019 e il 2023. Dopo la pandemia siamo tornati a Shanghai e abbiamo trovato una città con il 60% di auto elettriche. Da noi non c'è la percezione di tutto questo. Un aspetto da non dimenticare è che in Europa dal 2020 a oggi si è creato un forte fenomeno inflattivo per shock logistici e per effetto della guerra. La Cina ha guadagnato in competitività. Si è creata una grande asimmetria sul piano economico, che va gestita e regolamentata. I nostri statori e rotori sono realizzati con acciaio elettrico. Quindi siamo collegati a doppio filo a questa supply chain».
Un nuovo attore di primo piano sulla scena globale è l'India. Arduini ha detto che "il mercato indiano è in forte crescita, economica e demografica, che è sotto gli occhi di tutti, e ha di fronte a sé un percorso importante. Siamo partiti l'anno scorso con lo studio di fattibilità e le ricerche necessarie. Entro il 2024 entreremo nel mercato, per adesso nel segmento industrial, attraverso investimenti e partnership. Ma la fase di sviluppo successiva vedrà il segmento automotive protagonista».
Secondo Arduini «il concetto di neutralità tecnologica è valido: non diciamo come dovremmo raggiungere certi target, purché si riducano le emissioni. È chiaro che l'auto elettrica non è l'unica soluzione, ma è già sul tavolo e porta con sé innovazione, a fronte di enormi investimenti già effettuati da tutti i produttori globali. L'auto elettrica è sicuramente una delle leve che abbiamo a disposizione sul percorso della transizione energetica. E credo che anche per l'industria italiana, in generale, questo debba essere considerato, viste le qualità e le competenze di cui dispone il nostro Paese. Dongfeng potrebbe sbarcare in Italia, Chery in Spagna. Volkswagen ha puntato su Xpeng, Stellantis su Leapmotor».
Eurogroup Laminations è una storia di successo dell'industria italiana, nata nel 1967, e divisa tra auto e applicazioni industriali. La curva di crescita dal 2016 è "cinese", con ricavi passati da 287 a 836 milioni di euro; Ebitda 2023 a 116 milioni; tasso di crescita (Cagr) del 27% nel periodo 2022-28 per il solo mercato dell'auto elettrica, che l'anno scorso e' diventato il 56% del business. Eurogroup (EgLa), guidata dal ceo Marco Arduini, con i suoi rotori e statori per motori elettrici ha una quota superiore al 50%, per quanto riguarda il suo mercato auto, tra Europa e Nord America. Infine, è numero uno globale negli acquisti di acciaio elettrico.
L'azienda di Baranzate, alle porte di Milano, e' un osservatorio privilegiato per capire se la crisi di domanda dell'auto "alla spina" è solo transitoria. «Tutte le ultime indagini di mercato concordano sul futuro dell'auto elettrica. E noi abbiamo delle evidenze secondo le quali in Europa e in Nord America la quota di mercato raggiunta l'anno scorso raddoppierà entro il 2026. Vuol dire che in Nord America nel 2023 eravamo all'incirca all'8% ed è previsto che si arrivi al 16% entro il 2026. In Europa invece si era già al 15% ed entro il 2026 si dovrebbe arrivare al 30%. Malgrado il tasso di forte crescita si sia raffreddato rispetto alle aspettative di un anno fa è comunque un trend positivo", ha detto Arduini, spiegando che «la ragione è che le case costruttrici stanno lanciando sempre più modelli elettrici, con migliori prestazioni, che coprono non solo i segmenti premium ma anche i segmenti A e B, più economici. Ovviamente c'è tutto il tema delle infrastrutture di ricarica ancora non adeguate, specialmente in alcuni Paesi come l'Italia».
«Siamo entrati nel mondo dell'auto elettrica nel 2016 e siamo diventati leader mondiali, ma abbiamo 57 anni di esperienza nella produzione di statori e rotori utilizzati nelle piu' diverse applicazioni, dall'industria, alla logistica, alle applicazioni e automazioni domestiche. Bosch, Siemens, Miele sono tra i nostri clienti. Abbiamo iniziato a lavorare nel mondo dell'auto all'inizio degli anni '90, ma nel campo dei motori ausiliari, dagli alzacristalli al servosterzo. In alcune automobili, voglio ricordare, ci sono anche 150 motori elettrici. Abbiamo lavorato dal 2014 con partner giapponesi per mettere a punto la migliore tecnologia di produzione. Oggi abbiamo più di venti clienti attivi nell'auto con più di 40 piattaforme», ha aggiunto. (riproduzione riservata)