Il mercato cinese dell'e-commerce varrà 3mila miliardi di dollari nel 2025 secondo GlobalData, una previsione che sta mettendo le ali ai piedi di grandi e piccoli produttori in tutto il mondo, e soprattutto delle grandi piattaforme che intermediano questi enormi flussi di denaro.
«Il futuro del commercio è commerciare ovunque e questo inizia con la rimozione delle barriere d'ingresso a uno dei più importanti mercati di e-commerce nel mondo», ha detto Aaron Brown, vicepresidente di Shopify, una piattaforma canadese con milioni di venditori, che per espandere le sue operazioni cross-border nel settore delle vendite online al consumo ha stretto un accordo con JD.com, la piattaforma cinese che conta 550 milioni di clienti attivi.
«Noi crediamo che la partnership sbloccherà il grande potenziale del mercato cinese per i marchi esterni», ha detto Daniel Tan, il presidente di JD Worldwide, che insieme a Liu Qiangdong, fondatore di JD.com, oggi miliardario, auspica di aprire le porte del Nordamerica per la piattaforma cinese, seconda solo ad Alibaba.
L'ulteriore conferma del trend arriva quasi quotidianamente da risultati di brand grandi e piccoli del settore fashion e lusso, uno dei più dinamici nelle vendite online. Oggi i marchi del gruppo Richemont e Burberry hanno annunciato risultati record nel terzo trimestre dell'anno scorso, in buona parte grazie proprio all'online. Ieri è stata la volta di Prada che ha registrato una forte crescita del fatturato anche sul 2019.
Stefano Canali, presidente e ceo dell'omonimo brand di moda maschile, che ha chiuso un buon 2021, ha ribadito per esempio di volere rafforzare il progetto digitale in Cina, dopo che l'online ha registrato l'anno scorso una crescita, worldwide, del 50%.
Canali ha lanciato l'anno scorso, nel secondo semestre, uno store su Tmall, che vedrà un arricchimento dei servizi e l’integrazione dei negozi fisici diretti nel corso del 2022. «Effettueremo anche ulteriori opening in Cina continentale, che porteranno la nostra presenza retail diretta nel Paese a superare il 50% della presenza mondiale totale», ha proseguito Canali. «Anche nel mercato statunitense, che nel 2021 ha coperto il 40% del fatturato, apriremo nuovi negozi in sostituzione di quelli esistenti. Verso fine anno inoltre inaugureremo in India la nostra settima boutique», ha concluso, parlando con MFF. (riproduzione riservata)