È andata in scena ieri al Museo della scienza e della tecnologia di Milano la seconda edizione di Fashion Haining. Il progetto, ideato dalla holding di servizi per le industrie di leather e fur e powered by Class editori, ha acceso i riflettori per la seconda volta sulle eccellenze della moda made in China, con lo scopo di dare sempre più respiro al dialogo tra l’Italia e l’ex Celeste impero nel comparto del fashion.
Dopo il successo della prima edizione nel 2018, la grande holding cinese nata nel 1994 e quotata alla borsa di Shenzhen ha scelto di consolidare l’alleanza con Milano e con la Camera nazionale della moda Italiana, supporter dello show di Zflzss, marchio che fa capo al gruppo Foor, sotto l’ala di Hclc.
Ma non solo, le novità riguardano anche la formazione e l’interazione tra nuovi stilisti emergenti con due progetti: in primis la creazione di un Designer’s lab in cui creativi italiani e cinesi possono incontrarsi e confrontarsi in un vero e proprio hub della moda. Nonché il debutto, annunciato ieri in occasione della press conference dell’evento, di un contest che permetterà a due tra i migliori stilisti di cinque scuole di moda italiane di svolgere uno stage di un mese presso il distretto di Haining leather city.
«Nel corso di quest’anno abbiamo avuto feedback e riconoscimenti sempre maggiori sia dall’audience locale che europea, la nostra produzione oggi conta un terzo di quella dell’intera Cina e un decimo del mercato asiatico e, anche grazie a questa partnership, destinata a proseguire, stiamo continuando a crescere e a stabilire nuovi rapporti con aziende e realtà europee e in particolare modo italiane. Siamo infatti decisi ad aprire alcune boutique proprio a Milano, che speriamo possano diventare una finestra fissa per presentarci al mondo grazie a questa città così internazionale», ha spiegato a Class Editori il chairman di Hclc, Yueming Zhang.
Il distretto di Haining, che conta 3.490.000 metri quadrati di superficie e coinvolge oltre 11 mila aziende per un giro d’affari annuo di 3,1 miliardi di dollari (pari a circa 2,74 miliardi di euro al cambio di ieri), si classifica infatti al 24° posto fra i primi 100 distretti della Cina per importanza e qualità e al 5° posto per gli investimenti, e questo lo sta conducendo a rendere sempre maggiore l’interazione con il mercato della moda nel resto del mondo.
Attraverso un costante impegno e investimento economico oltre che a un costante dialogo con il panorama e le istituzioni della moda in Italia. Come ha confermato Paolo Panerai, editor in chief e ceo di Class editori, in occasione della conferenza stampa dell’evento: «Per noi, che siamo la media company con più relazioni con la Cina, è un onore e un piacere essere parte per il secondo anno di questa importante iniziativa, che è davvero un’eccellenza nel panorama della moda e che contribuisce non poco a intensificare il sodalizio tra Italia e Cina nel comparto», ha spiegato.
«Ci teniamo altresì a fare da ponte ai giovani talenti cinesi della creatività che contribuiranno a scrivere il futuro della moda e a promuovere localmente l’importanza del distretto di Haining, ad esempio attraverso questo nuovo progetto che condurrà due studenti italiani alla scoperta dell’eccellenza made in China», ha concluso Panerai.
«Sono veramente grata a nome della comunità di Haining di essere qui e, grazie a questa iniziativa, il distretto è riuscito in un vero e proprio improvement sotto il punto di vista della produzione, del design, della ricerca tecnologica, della comunicazione e del rapporto con l’Europa divenendo un primato in Cina e punto di riferimento anche fuori dall’Asia nel comparto delle pelli e della pellicceria», ha commentato Chen Peiyu, vice chairman della città di Haining.