La Cina ha attirato un’attenzione particolare in campo sanitario per il successo nel contenimento della pandemia e il ruolo di primo piano nella fornitura di dispositivi medici al resto del mondo. Ma il futuro del business della sanità pubblica va ben oltre questi due aspetti e sarà una componente primaria della crescita economica dei prossimi anni, come sostengono Michael Lai, portfolio manager del fondo China Equities ed Elisabeth Wu, analista specializzata nello Helthcare, autori di un recente report per Franklin Templeton.
Domanda: Quali sono le forze in gioco nella sanità cinese?
Risposta: L’invecchiamento della popolazione, la maggiore incidenza di malattie legate allo stile di vita e la crescita dei redditi stanno spingendo fortemente la domanda di assistenza sanitaria. Allo stesso tempo, un numero crescente di mercati finanziari sta incanalando fondi verso società nel settore dell’healthcare dove è in aumento la spesa per ricerca e sviluppo.
D. Come si sta muovemdo il governo in questo importante settore?
R. Il governo sta insistendo per spingere innovazione, efficienza e auto-sufficienza nell’health care allo scopo di soddisfare l’aumento delle necessità mediche. Varie politiche stanno abbassando i costi, curando allo stesso tempo gli aspetti legati alla qualità e la sicurezza dei prodotti.
D. In particolare?
R. L’innovazione viene promossa con politiche fiscali favorevoli per società con investimenti consistenti in R&S, nonché una protezione più robusta della proprietà intellettuale. Per aumentare l’efficienza, si accelera l’uso di farmaci generici grazie a test di bioequivalenza che impongono la corrispondenza qualitativa tra farmaci generici e originali. Cambiamenti normativi di questo genere, per esempio a livello della ricerca sui farmaci per assicurare qualità e sicurezza potrebbero portare benefici a cascata, riducendo i rischi ambientali, sociali e di governance.
D. Che cosa significa in pratica la politica di auto-sufficienza?
R. Ridurre la dipendenza della Cina dai mercati occidentali, trasformando allo stesso tempo il paese in un protagonista dell’health care competitivo a livello mondiale.
D. In che modo si articola questa politica?
R. Per esempio attirando in patria imprenditori e scienziati cinesi che hanno studiato o lavorato all’estero. L’ampio mercato di destinazione della Cina, unito alle politiche di sostegno del governo, stanno attirando scienziati e imprenditori che, spesso, si uniscono al management team di società locali, apportando una visione globale e forti capacità tecniche. Anche le università cinesi stanno arricchendo un ampio parco di talenti altamente specializzati.
D. E sul fronte dei farmaci che cosa sta avvenendo?
R. I nuovi talenti insieme ai rimpatriati di alto profilo stanno trainando lo sviluppo di farmaci e dispositivi medici e potrebbero aiutare le società locali a trasformarsi da rapide replicatrici a protagoniste di primo livello. Ciononostante la pipeline di nuovi prodotti a sua volta può essere complessa, considerando le differenze tra malattie epidemiche, prassi dei medici curanti e panorami della concorrenza in Cina rispetto a paesi sviluppati. Inoltre la tendenza crescente alla localizzazione lavora in due direzioni, per esempio con la propensione dei governi occidentali a ridurre la dipendenza da fornitori cinesi di dispositivi per la protezione personale.
D. Dove vedete il maggiore potenziale?
R. In produttori di farmaci innovativi con forti portafogli o pipeline di trattamenti, rispetto a società che producono farmaci generici con buone probabilità di pressioni sui prezzi dovute alle riforme governative. Certe società biotech cinesi hanno evidenziato una notevole rapidità nel portare sul mercato trattamenti innovativi.
D. Un esempio?
R. Uno sviluppatore di farmaci immuno-oncologici ha ricevuto l’anno scorso l’approvazione della Food & Drug Administration (FDA) statunitense per una forma rara e aggressiva di linfoma. È stato stato il primo farmaco innovativo sviluppato in Cina a ricevere la designazione di terapia rivoluzionaria da parte della FDA. L’approvazione della FDA è arrivata addirittura prima dell’approvazione regolamentare cinese. (riproduzione riservata)