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Hong Kong, New World Development vuole vendere brand italiani

Il ceo Adrian Cheng, è intervenuto all'evento Milano Fashion Global Summit 2020 organizzato dal Class Editori in corso di svolgimento a Milano. Il gruppo farà partire 35 progetti per la Cina continentale nei prossimi 5 anni. Gli interventi di Carlo Capasa e di Diego Della Valle


24/11/2020 12:21

di Mauro Romano - Class Editori

Moda
Adrian Cheng è a capo del gruppo New World Development

"I brand italiani stanno andando molto bene, dialogano molto bene con i millenial e con la generazione Z. Ci sono 500 milioni di persone appartenenti a queste categorie in Cina, l'80% del target cui e' possibile indirizzarci. I brand italiani parlano all'appetito dei millenial. Lavoriamo con molti brand italiani, hanno prodotti molto apprezzati e continueremo a lavorare con marchi italiani. Siamo aperti a collaborazioni dal punto di vista artistico e del Design, ci interessa avere architetti italiani nel nostro team. Mi auguro che i vostri brand possano crescere in Cina, dove le prospettive sono elevate. Ci aspettiamo una ripresa ad Hong Kong. Abbiamo 35 progetti per la Cina continentale nei prossimi 5 anni". Così Adrian Cheng, ceo di New World Development, intervenendo all'evento Milano Fashion Global Summit 2020 organizzato da Class Editori.

La Cina e più in generale l'Asia sono stati temi ricorrenti durante l'appuntamneto "In Cina si sta crescendo già dalla seconda parte dell'anno, in Giappone reggiamo e la Corea non va male. L'Europa invece è il continente piu' penalizzato. Servono delle misure ad hoc", ha sottolineato Carlo Capasa, Chairman Camera Nazionale della Moda Italiana, evidenziando che questo "e' un effetto fattuale e non strutturale come accadde con la crisi del 2008. Crediamo fortemente nel rimbalzo. Ci aspettiamo che nella seconda parte de 2021 si riprenda a ritmi alti a lavorare. Per il prossimo anno stimiamo un calo del -12% rispetto al 2019 e nel 2023 potremo tornare al fatturato prima della pandemia."

Secondo Capasa, "L'Italia e' considerata il Paese della moda ma non mi sembra che veniamo considerati una industria strategica. Neanche da parte del governo: quando vengono fatte delle misure, sono sempre orizzontali e mai verticali. In Italia non viene favorita la dimensione, non esiste un polo del lusso e questo e' incredibile. Non siamo il Paese della moda perche' non diamo ad essa la giusta importanza. Dobbiamo iniziare da noi a fare un cambio culturale".

La Cina, "è un mercato enorme che crescerà continuamente: un mercato enorme di giovani, curiosi, che amano spendere, ma non va trascurato il bel mercato europeo e quello americano anche se è il piu' complicato da approcciare e anche il più caro", aggiunge Diego Della Valle, fondatore, presidente e ceo di Tod's, " L'e-commerce potrebbe 'sbloccare' anche questo mercato e migliorare le performance negli Usa"

Per Della Valle "c'e' una grande voglia da parte di noi imprenditori di fare un grande fatturato con l'e-commerce: velocizzerebbe i processi, cresceremmo piu' velocemente e piu' facilmente. Accorcia la filiera e ci porta più margine di utile". (riproduzione riservata)


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