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Azienda Manifatturiero

L'innovazione nelle fabbriche cinesi: più robot e qualità

Un'inchiesta di Xinhua su come le imprese medio-grandi stanno reagendo al calo della domanda. Si punta sull'innovazione di prodotto e processo e sulle specializzazioni settoriali. Chi soffre di più sono le pmi che non hanno i mezzi finanziari da investire nei processi di rinnovamento


01/03/2019 15:13

di Class-Xinhua/CEIS, Pechino

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I dipendenti della Kingtronics

Come uccellini che beccano briciole, una dozzina di braccia robotiche picchiettano calcando componenti all’interno di un POS, controllano che funzioni e lo impacchettano in una scatola. Il tutto, sotto la supervisione di un solo operaio umano.  Accanto ai robot, lavorano 60 operai che assemblano lo stesso dispositivo, usato per i pagamenti con carta o telefono.

L’affiancamento delle due linee di assemblaggio nello stabilimento di Kingtronics dà l’idea della rivoluzione robotica in divenire nella provincia di Fujian, a est della Cina. Come accade in altre regioni sulla costa, la crescita dei costi della manodopera e la diminuzione degli ordini dall’estero stanno spingendo verso la robotizzazione gli stabilimenti ad alta intensità di lavoro.

La soluzione di Kingtronics, di schierare più robot invece di ridurre la produzione, non solo ha generato una maggiore redditività, ma ha anche consentito a un’altra azienda del gruppo basata a Hong Kong di ampliare il giro d’affari progettando e vendendo attrezzature automatiche a produttori che non possono permettersi di importare robot.

«Stiamo anticipando un mercato che non ha confini, perché molte piccole e medie imprese accolgono volentieri soluzioni automatizzate,» ha spiegato Henry C. Tseng, presidente della società  che ha base a Zhangzhou.

La Kingtronics e molte altre aziende private stanno puntando molto sulle pmi che hanno intenzione di sfidare l’attuale difficoltà dell’economia nel riprendere un percorso di crescita, anche per le incertezze causate dai conflitti commerciali con gli Stati Uniti.

Tre anni dopo l’avvio della riforma, il piano made in China 2025, per spingere il rinnovamento dell’ apparato industriale, gli economisti prevedono che il 2019 sarà un anno chiave per raggiungere l’obbiettivo di costruire una società più equa e benestante.

Ne discuterà, fra qualche giorno anche l’Assemblea Nazionale del Popolo nelle due sessioni annuali, con l'obiettivo di di identificare quali motori potranno alimentare la crescita della seconda più grande economia mondiale. L’altro argomento all’ordine del giorno sarà come aiutare gli operatori di mercato a superare il periodo di transizione.

Lo scorso gennaio, durante la riunione del Consiglio di stato, il premier Li Keqiang ha dichiarato che quest’anno lo sviluppo del paese affronta un contesto più complesso, con sfide crescenti e pressioni al ribasso sull’economia. Nel 2018, l’economia è cresciuta del 6,6%, sopra al target ufficiale di circa 6,5%, ma più bassa rispetto alla crescita registrata nel 2017 del 6,8%.

In aggiunta alle minacce di protezionismo che arrivano dall’estero, gli analisti sottolineano le carenze dell’economia domestica, tra cui l’eccedenza di prodotti di fascia bassa e la scarsità d’innovazione.

Dopo le due imminenti sessioni di discussione, il governo emetterà il work report per il 2019, che dovrebbe confermare la spinta alle  riforme sul fronte dell’offerta per aumentare la catena del valore nell’industrie.

«Nel 2018, le società esportatrici hanno affrontato difficoltà considerevoli a causa dei processi di trasformazione industriale», ha spiegato Huang Maoxing, professore di economia alla Normal University di Fujian. « ma quest'anno una ripresta è quasi certa grazie ai cambiamenti in atto.»

Durante le «due sessioni» a livello provinciale che hanno preceduto l’evento nazionale, è stato rilevato che la crescita nella maggioranza delle province cinesi ha rallentato, ma i target per il 2019 sono stati stabiliti in crescita,  sulla base delle attese di creazione di nuove industrie e della ristrutturazione di  quelle tradizionali.

In Fujian, nelle fabbriche di elettronica e di abbigliamento, base industriale della provincia, l’importazione di robot industriali è cresciuta di 16 volte nel primi 10 mesi del 2018.

A Shanxi, nel nord della Cina, provincia ricca di carbone, i produttori di questo minerale stanno passando a produrre energia da nuove fonti o a studiare nuovi materiali.  Negli ultimi  tre anni Shanxi ha gradualmente eliminato 88,4 milioni di tonnellate di capacità produttiva accelerando sullo sviluppo di nuove fonti di energia, tra cui l’estrazione di metano da carbone, che ora copre oltre il 90% della produzione nazionale.

La Shanxi Uni-moon Green Paper ha sviluppato una tecnologia per produrre carta dalla ganga, la materiale inerte che deriva dalla produzione di carbone. La società stima di salvare 2,4 milioni di alberi grazie alla produzione annuale di 120 mila tonnellate di questa tipologia di carta.

«L’industria del carbone è sotto forte pressione, ma è un segno positivo che tutte le società puntiano al cambiamento,» ha dichiarato Yan Linhu, vicedirettore generale di Shanxi Uni-moon Green Paper, ammettendo che c’è stata una perdita di reddito.

Le città cinesi stanno inoltre affrontando un’ondata di trasformazione grazie a politiche di sostegno decisedal governo centrale. Chongqing, un’area nel sud ovest della Cina, amministrativamente autonoma, dove l’industria è caratterizzata dalla produzione di auto e pc portatili, sta attirando sviluppatori di big data, intelligenza artificiale (IA) e robot industriali per rilanciare il settore manifatturiero.

Per 15 anni di seguito, fino al 2017, la crescita del Pil è stata a doppia cifra, nel 2017 è scesa al 9,3%, mentre lo scorso anno è stata del 6%, soprattutto a causa del rallentamento nel settore automotive.

Per contrastare il trend, il governo di Chongqing ha siglato, l’anno scorso, un accordo con il  gruppo Alibaba, sperando di beneficiare delle tecnologie nell'IA e nel cloud computing del colosso dell’informatica, e con Tencent, un altro pezzo grosso della tecnologia, per cooperare sui big data e le tecnologie intelligenti.

Secondo Yi Xiaoguang, direttore del Institute of Comprehensive Economic Research di Chongqing, questi sforzi sono stati ripagati: l’output industriale delle industrie high-tech di Chongqing è quadruplicato nel 2018. «I nuovi motori di crescita stanno carburando, e a tempo debito, diventeranno i nuovi pilastri dell’economia,» ha affermato Yi.

Ulteriori buone notizie per l'economia cinese sono legate alla nuova legge unificata sugli investimenti stranieri, che, una volta entrata in vigore, contribuirà a promuovere un ambiente imprenditoriale più favorevole e ad attrarre più investimenti esteri.

Il mercato interno si sta espandendo e rimane forte. Secondo l'Istituto nazionale di statistica, nel 2018 i consumi sono aumentati del 9% a 38 trilioni yuan (5,6 trilioni di dollari), e continuano a essere il principale motore dello sviluppo.

Inoltre, il boom nel settore infrastrutturale influenzato dalla Belt & Road ha contribuito ad avvicinare ai produttori nazionali cinesi glioperatori nelle economie emergenti, che sono alla ricerca di un contralto all'incertezza generata dai mercati occidentali.

Cai Jinchai, ceo di Panpan Foods, uno dei fornitori più importanti di prodotti lievitati e dolciari confezionati del Fujian è convinto che l'aumento del potere di acquisto della popolazione cinese sia alla base della crescita dei consumi e della loro qualità.

«In passato, i consumatori cinesi preferivano dolci più grandi e più economici, ma ora non si fanno problemi a spendere qualcosa in più per godere di prodotti con gusto e qualità migliori. Oggi i giovani cinesi preferiscono mangiare spuntini preconfezionati che li facciano sentire bene e rimanere in salute», ha spiegato.

Cai ha aggiunto che la caccia dei consumatori ai prodotti alimentari premium sta facendo da impulso alla diversificazione, e l'azienda sta collaborando con degli esperti giapponesi per sviluppare nuovi sapori nonché  prodotti che meglio soddisfino le necessità dei compratori attenti alla salute. Stanno anche guardando ai vantaggi del mercato della frutta secca mista, salutato dai colletti bianchi come cibo per il cervello.

Secondo un rapporto di Bain & Company e del Kantar Worldpanel, la spesa delle famiglie cinesi sui beni di largo consumo (i cosiddetti FMCG) o non durevoli (come il cibo confezionato e lo shampoo), dovrebbe aumentare del 5% nel 2019, a dimostrazione dello scarso impatto esercitato dalle tensioni commerciali sui consumi della popolazione.

Buone anche le previsioni che riguardano il mercato industriale, per quei produttori che hanno scelto di mettersi in gioco nell'innovazione, come la Datong Reciprocity Group, una società che produce valvole industriali con sede nel Fujian, e che sta entrando nel mercato globale delle valvole criogeniche.

«Il rallentamento economico degli ultimi anni ha avuto un impatto minimo sulla nostra azienda. Finché i nostri prodotti rimarranno innovativi, la domanda del mercato non si fermerà», ha spiegato Deng Xiaojun, assistente del presidente di Datong,  che ha appena firmato un contratto di fornitura da 200 milioni di dollari con una compagnia petrolifera messicana.

Deng spera che le «due sessioni» in arrivo si concentrino sui problemi finanziari delle società private occupate a ristrutturarsi e innovarsi, perché soprattutto le pmi fanno fatica a ottenere prestiti bancari.

Le «due sessioni» dell'anno scorso avevano inaugurato una serie di politiche di supporto volte alla riduzione delle tasse e di altri oneri per le imprese, e si stima che nel 2018 le imprese siano riusciti a risparmiare 1,3 trilioni di yuan (circa 170 miliardi di dollari). Tseng, presidente della Kingtronics, ritiene che tali politiche siano essenziali per il successo dell'economia reale cinese.

«Spingere per l'innovazione nel settore manifatturiero comporta sempre molti rischi. Le piccole imprese, in particolare, devono superare molti ostacoli finanziari e tecnologici, quindi hanno bisogno di un forte sostegno del governo», ha affermato.

 

 


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