Si apre con il bilancio del gruppo Zegna la stagione delle trimestrali del lusso. A poco più di un anno dalla sua quotazione al Nyse, la società piemontese ha comunicato per l’esercizio 2022 un fatturato preliminare e non certificato di 1,49 miliardi di euro, con un incremento del 15,5% anno su anno. «Sono molto soddisfatto di come siamo riusciti a ottenere risultati nel corso dell’anno malgrado le continue sfide economiche e geopolitiche globali e di come abbiamo continuato a mantenere i nostri impegni nei confronti dell’ambiente, dei nostri dipendenti e delle nostre comunità», ha commentato Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato del gruppo.
A impattare maggiormente sui risultati è stata la Cina, che ha risentito delle restrizioni legate al Covid nell’arco di tutto l’anno e in particolare da metà marzo a fine maggio e poi ancora nel quarto trimestre. Per questo motivo il fatturato degli ultimi tre mesi fiscali è rimasto sostanzialmente flat a 407 milioni di euro, in lieve calo dello 0,5% anno su anno. Escludendo la regione della Greater China, i ricavi del gruppo sono aumentati invece del 42% rispetto all’anno precedente e del 24,7% nel quarto trimestre.
«Nonostante la Cina abbia continuato a essere colpita dalle restrizioni anti-Covid per tutto il 2022, la crescita annua dimostra la solidità e il successo della nostra strategia, la sua portata globale e l’esecuzione impeccabile, con continui successi in Medio Oriente, negli Stati Uniti e in Europa», ha proseguito Gildo Zegna. «Dopo il mio recente viaggio nel Paese (vedere MFF del 16 gennaio), sono ottimista sulla riapertura, in quanto stiamo assistendo a una ripresa del nostro business e del settore in generale. Rimarremo flessibili per affrontare in modo proattivo le sfide esterne, continuando a rafforzare i nostri marchi, a portare avanti la strategia Our road e a raggiungere i nostri obiettivi a medio termine».
Nel dettaglio dei singoli marchi, le entrate del segmento Zegna, che comprende i prodotti a marchio Zegna e le linee di prodotto Textile e Third-party brands, hanno raggiunto i 334 milioni di euro nel quarto trimestre 2022 (-2,2%) a causa del calo dei ricavi direct-to-consumer in Greater China e nei Paesi del Medio Oriente, dell’Africa e la Turchia. Il fatturato del brand Zegna per l’intero esercizio è ammontato invece a 1,17 miliardi di euro, con un incremento del 13,7%.
Thom Browne continua a essere un importante motore di crescita per il gruppo, con ricavi nel quarto trimestre pari a 76 milioni di euro (+11,5%), mentre nel corso dell’anno sono state messe a segno vendite per 331 milioni di euro, in aumento del 25,3% annuo. Il marchio dell’omonimo stilista americano ha visto i prodotti femminili crescere leggermente più veloci di quelli maschili, mentre il kidswear ha quasi raddoppiato i suoi ricavi. Nonostante le chiusure che hanno colpito il canale dtc in Cina, la performance positiva è stata sostenuta da una forte domanda wholesale, dall’e-commerce attraverso T mall e da undici opening nel Paese del Dragone che porteranno il numero totale di negozi gestiti direttamente a 63.
Il management si aspetta ora un moderato miglioramento dell’ebit rettificato e un sostanziale aumento dell’utile per l’esercizio 2022 rispetto a quello del 2021. Nonostante i significativi venti contrari della Greater China, il gruppo Zegna continua inoltre a prevedere un aumento del surplus di cassa nella seconda metà dell’anno, in linea con le previsioni. «Gli obiettivi di medio termine rimangono invariati, in quanto Zegna continua a concentrarsi sull’attuazione della propria strategia, puntando a 2 miliardi di euro di ricavi e a un margine ebit rettificato del 15% nel medio termine», ha specificato l’azienda in una nota ufficiale.
«Il 2022 è stato un altro anno di importanti traguardi per il gruppo. A maggio abbiamo condiviso le nostre ambizioni finanziarie e la nostra strategia di sostenibilità in occasione del nostro primo Capital markets day, ospitato all’Oasi Zegna. Ad agosto abbiamo lanciato una partnership unica con il Real Madrid, unendo i nostri due storici marchi per diventare official luxury travelwear partner del club», ha concluso Gildo Zegna tracciando un bilancio dell’anno appena trascorso. «E in quanto azienda fondata sull’attenzione per l’ambiente, siamo stati estremamente orgogliosi del fatto che a settembre, grazie alla nostra produzione e alla nostra catena di fornitura integrata, siamo stati in grado di lanciare Oasi cashmere, un passo significativo sulla nostra strada verso la tracciabilità e il raggiungimento dei nostri obiettivi di sostenibilità. Infine, a novembre abbiamo annunciato la transazione del business Tom Ford con Estée Lauder. A seguito del completamento dell’operazione, gestiremo le attività di moda di Tom Ford con una licenza a lungo termine con il gruppo americano e acquisiremo le relative attività fashion. Tutti questi sono passi importanti verso la realizzazione della nostra visione a lungo termine per il gruppo». (riproduzione riservata)