Il warning sui ricavi del gruppo francese Kering e del suo marchio Gucci ha acceso i riflettori sulla debolezza dei mercati del lusso in Asia. A trascinare al ribasso rispettivamente del 10% e del 20% le entrate del conglomerato di François-Henri Pinault e del suo brand ammiraglio potyrebbe essere la domanda cinese. Ma gli analisti di BofA-Bank of America ritengono che si assisterà a una polarizzazione delle performance dei vari marchi del settore, piuttosto che a un crollo generale, con la lettura di Kering più negativa per Burberry «dato che il deterioramento dello slancio cinese era già evidente lo scorso trimestre».
In Oriente il quadro è misto, con qualche incertezza sulla domanda cinese nel primo trimestre. «La spesa si sta spostando dalla Cina continentale verso l’estero, in Giappone, Hong Kong e ora anche in Europa», osservano gli analisti della banca d’investimento americana. «Il miglioramento dei consumi indotti dal turismo dovrebbe continuare, dato che i voli internazionali hanno registrato un incremento. Anche la fiducia dei consumatori cinesi ha registrato una ripresa in gennaio dopo nove mesi di stasi, ma è ancora ben al di sotto dei livelli precedenti al 2022».
Gli esperti prevedono che i ricavi cinesi saranno complessivamente del +10% nel primo trimestre del 2024, con la Cina continentale in negativo. Spostandosi nel vecchio continente, i rimborsi fiscali europei sui prodotti di lusso sono stati del +31% a febbraio e sono ora del +22% nel primo trimestre, in miglioramento rispetto al +9% del quarto trimestre 2023. Rispetto al 2019, la spesa del turismo di lusso europeo è migliorata a -9% a febbraio e ora è a -11% nel primo trimestre dal -18% di fine 2023. «Se il trend dovesse continuare, il turismo potrebbe aumentare del 13% anno su anno nel 2024», avvisano gli analisti, specificando come a guidare la maggior parte del miglioramento sia stata la domanda cinese (+226% a febbraio).
Le spese americane e mediorientali sono state entrambe positive. «Riteniamo che la spesa turistica possa contribuire a compensare parte della debolezza dei consumatori europei locali», afferma BofA. Che per quanto riguarda la spesa di lusso statunitense, ritiene che la fase peggiore della crisi sia ormai alle spalle e che il cagr a cinque anni per il primo trimestre 2024 sia tornato in linea con la crescita pre-Covid del 6% cagr. Lvmh e Hermès si confermano le scelte migliori di BofA, che ha inoltre rivisto al rialzo il target price di Prada da 57 a 65 dollari di Hong Kong per azione. (riproduzione riservata)