Moda e gioielleria corrono double-digit. Hainan si rafforza, ma l’entusiasmo degli acquirenti duty-free è ancora tiepido. Entro la fine dell’anno torneranno però a brillare hub turistici come Hong Kong e il Giappone. È questo il quadro del mercato del lusso in Cina tracciato da Bain & company nell’ultimo China luxury report. La buona notizia per il comparto a livello globale è che, secondo gli esperti della società di consulenza, dopo il +12% del 2023 il Paese del dragone continuerà a crescere anche nel 2024.
«I fondamentali del consumo di lusso in Cina rimangono solidi nel lungo periodo, pur con alcune incertezze nel breve termine legate alla velocità di ripresa della fiducia dei consumatori e all’evoluzione dello shopping all’estero», ha spiegato Claudia D’Arpizio, senior partner e global head fashion & luxury di Bain & company. «In generale, ci attendiamo un altro anno positivo per il consumo cinese di lusso all’estero, in particolare nelle destinazioni asiatiche, anche alla luce delle diverse strategie di pricing tra Cina continentale e mercati esteri, che giocano un ruolo cruciale in questa partita. Pertanto, in questo contesto, è fondamentale che i brand implementino strategie globalmente armonizzate».
Tra il 2017 e il 2021, il mercato luxury cinese ha triplicato le sue dimensioni, rallentando tuttavia la corsa nel 2022 per via dell’impatto della pandemia. Lo scorso anno si sono registrate differenze di crescita significative tra i brand e performance contrastanti nei diversi trimestri. Nel 2023 il consumo cinese di lusso ha rappresentato circa il 22-24% del totale mondiale, ma entro il 2030 si stima che costituirà il 35-40% del mercato complessivo. La Cina continentale supererà il 24-26%, consolidando la sua posizione come uno dei principali mercati del lusso a livello globale.
«Nonostante il solido rimbalzo messo a segno lo scorso anno, il mercato del lusso cinese non è ancora tornato ai livelli del 2021, principalmente per via del contesto macro-economico sfidante», ha illustrato Federica Levato, senior partner ed Emea leader fashion & luxury di Bain & company. «La performance positiva, comunque, ha caratterizzato tutte le categorie del mercato del lusso cinese e, dopo tre anni tumultuosi a causa della pandemia, possiamo ritenere che il 2023 abbia segnato l’avvio, per questo mercato, di una traiettoria di crescita normalizzata».
Tra le categorie sono state in particolare moda, lifestyle e gioielleria a guidare il forte recupero nei dodici mesi del 2023, con tassi di crescita compresi tra il 15% e il 20%. La pelletteria è aumentata del 10-15%, mentre il segmento beauty ha registrato un incremento di circa l’8% soprattutto grazie ai profumi e al make-up. Le vendite sono migliorate del 25% in un anno ad Hainan, destinata a diventare un’isola duty-free entro il 2025 e a vedere una crescita significativa negli investimenti da parte dei brand occidentali della moda e del lusso. Questo incremento è stato possibile grazie al ritorno di molti turisti nazionali e alle misure di stimolo attuate dal governo. Ciononostante, il numero di acquirenti duty-free non è cresciuto in modo significativo e la spesa media per consumatore si è contratta di oltre il 25%.
Ma secondo le stime di Bain & company, il turismo transfrontaliero cinese si riprenderà completamente entro la fine dell’anno, con destinazioni come Hong Kong e il Giappone che si riveleranno le scelte preferite dei consumatori. In Cina continentale, il totale degli asset degli high net worth individuals cinesi, i consumatori ad alto reddito con una maggiore capacità di spesa, salirà a doppia cifra, fungendo da principale motore di crescita del lusso nel Paese. I consumatori di fascia entry-level rimarranno in ogni caso un segmento importante per i brand del lusso.
«Per avere successo in questo momento di mercato, come dimostrato dalla performance dello scorso anno, i brand possono seguire alcune strategie. Innanzitutto, valorizzare i propri prodotti iconici, dato che i consumatori valorizzano gli investimenti a lungo termine nei periodi di maggiore incertezza e volatilità», hanno concluso le esperte. «Poi, in questo contesto, i brand con una maggior concentrazione di Vic-Very important clients si sono dimostrati più resilienti. I brand di nicchia che hanno costantemente investito nella costruzione della desiderabilità del marchio negli ultimi anni hanno ottenuto successo. Infine, il vantaggio di scala dei brand di maggiori dimensioni consente di realizzare eventi di marketing di alta qualità e fornire servizi eccezionali in negozio». (riproduzione riservata)