Nei prossimi cinque anni Natuzzi è pronta ad aprire in Cina 500 nuovi negozi. L'annuncio è stato dato da Pasquale Natuzzi, fondatore, presidente e ceo dell'omonimo gruppo, durante il convegno "Belt & Road Initiative", organizzato dalla Banca Popolare di Puglia e Basilica insieme a Class Editori.
«In Cina abbiamo fatto una joint venture con Kuka perchè il mercato offre enormi possibilità di crescita. Sul mercato cinese lo sviluppo di Natuzzi sta avvenendo e avverrà e con il nostro partner abbiamo fatto un piano che prevede l'apertura di 500 negozi nei prossimi 5 anni: quindi 100 negozi l'anno, significa circa 2 negozi alla settimana. Non è uno scherzo ma in Cina questo è possibile», ha spiegato l'imprenditore che da 60 anni produce divani in pelle venduti in tuttoil mondo, in occasione di una tavola rotonda assieme a Domenico Favuzzi di Exprivia (software), a Vincenzo Fiore di Auriga (software bancario) e Mario Aprile dell'Organizzazione Aprile sulle strategia per avere successo sul mercato cinese.
«Non nascondo che è cominciata una certa divergenza di idee perché il nostro il partner, del quale ho un grande rispetto, vorrebbe che noi adattassimo i prodotti dal punto di vista stilistico per riuscire a vendere di più. Ma un life style brand non si tocca, perché malgrado la globalizzazione sono convinto che "le orecchiette si devono fare a Bari» ha continuato Natuzzi, che attualmente vende in Cina in 192 negozi, un po' meno della metà del totale, 478 a fine 2018.
Il Dragone è di gran lunga, già attualmente, il mercato con la maggiore distribuzione di prodotti Natuzzi, che in America, Stati Uniti e Canada, contava a fine anno scorso, 70 negozi e 159 in Europa, Italia compresa.
Il 28 luglio 2018, Natuzzi ha completato le transazioni previste dall’accordo di joint-venture con Kuka, società interamente controllata da Jason Furniture (Hangzhou) Co., Ltd., nella quale sono stati trasferiti tutti i diritti, le obbligazioni e gli impegni di Jason Furniture (Hangzhou) Co., Ltd. contenuti nell’accordo di joint-venture firmato con Natuzzi il 22 marzo precedente.
Dopo il closing, Natuzzi Trading Co. (Shanghai), società interamente controllata da Natuzzi, è diventata una joint-venture nella quale Natuzzi e Kuka possiedono rispettivamente il 49% e il 51% delle azioni. Kuka ha investito 65 milioni di euro per acquisire la partecipazione nella Trading .
Fondata nel 1959, l’azienda nel 2018 ha realizzato un fatturato di 429 milioni di euro, con 4800 collaboratori e raggiunge con i suoi prodotti 123 stati. Un successo planetario che ha portato la realtà a essere il lifestyle brand europeo più conosciuto al mondo nel settore dei mobili imbottiti secondo Ipsos nel 2018. Nel 2018 Natuzzi ha aperto 40 spazi, e per quest’anno ne sono previsti altri 29 nella sola zona Emea.
Il gruppo oggi si compone di diverse anime; da un lato, le collezioni Natuzzi edition per il segmento i divani e Natuzzi Italia, che arreda l’intera casa collaborando con i grandi nomi del design, tra i quali Ross Lovegrove, Marcel Wanders, Mauro Lipparini, Enrique Marti e Bernhardt &Vella; dall’altro, la divisione dedicata alla vendita di prodotti private label/unbranded destinati ai mass-market dealer.
«Abbiamo lavorato per colmare il gap tra comunicazione e percezione del prodotto», ha spiegato recentemente Pasquale Natuzzi Junior, il figlio del fondatore, che da ottobre ricopre il ruolo di chief creative officer, «per il sessantesimo anniversario abbiamo lavorato sulla sostenibilità. Un percorso da intraprendere, step by step, che nasce dalle origini e si proietta nel futuro. Con Natuzzi Italia abbiamo lavorato sulla filiera, cercando partner e soluzioni il più possibile green. Un percorso intrapreso insieme a Ross Lovegrove per disegnare forme archetipiche e primordiali».
La collezione Ergo per la zona notte, dove il legno proviene da piantagioni certificate FSC, è la concretizzazione di questo sforzo. Gli assemblaggi dei mobili sono stati fatti a incastro, senza utilizzo di parti metalliche, le colle sono a base d’acqua e il metallo è l’alluminio, riciclabile all’infinito.
All'inizio di agosto Pasquale Natuzzi senior aveva annunciato entro settembre un nuovo piano industriale e commerciale per rispondere ai cambiamenti di mercato innescati dalla guerra dei dazi tra Cina e Stai Uniti. E dall'annuncio fatto oggi sembra di capire che il futuro dell'impresa sarà ancora di più legato al mercato cinese. (riproduzione riservata)