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Milano prepara un ponte con la Cina per la fashion week

Verranno organizzati collegamenti live streaming e interviste nei backstage con gli stilisti, per dare un segnale di vicinanza e limitare le conseguenze dell'epidemia di coronavirus, che limiterà la presenza di buyer cinesi. Le sfilate di Milano entreranno nel vivo mercoledì 19, con Gucci. A causa dell'epidemia le vendite sono già calate dell'1,8% nel primo trimestre 2020


05/02/2020 09:56

di Tommaso Palazzi - Class Editori

gucci
Un modello Gucci per il Capodanno cinese 2020

Per limitare le conseguenze del coronavirus sulla fashion week di Milano, che entrerà nel vivo mercoledì 19 alle 15 con lo show di Gucci e, in chiusura, quello di Giorgio Armani, il mondo della moda  ha deciso di lanciare la campagna  «China, we are with you» realizzata da Camera nazionale della moda Italiana con la finalità di costruire un ponte tra i due Paesi.

L'iniziativa verrà presentata martedì 18 febbraio all'lnaugurazione del Fashion Hub che sarà ospitato, per la prima volta, al palazzo del La Permanente, e consiste nell'organizzazione durante le sfilate di collegamenti live streaming e contenuti speciali, interviste nei backstage con gli stilisti, per dare un segnale di vicinanza e positività in un momento di grande difficoltà. 

«Almeno l’80% delle presenze abituali dalla Cina, circa un migliaio di persone, sarà assente», ha sottolineato Carlo Capasa, presidente di Cnmi-Camera nazionale della moda italiana. In passerella 56 sfilate e 96 presentazioni e 36 eventi per un totale di 188 appuntamenti. Tornano a presentare Roberto Cavalli e Romeo Gigli. Tornano a sfilare a Milano Moncler e Philpp Plein, entrambi con una collezione co-ed.

«Il Coronavirus ha fatto abbassare dell’1,8% le vendite nel primo trimestre 2020, ma speriamo di recuperare», ha precisato Capasa, «in un tempo in cui si alzano muri, noi vogliamo costruire ponti». Nel 2019 la moda ha generato un fatturato di 67,3 miliardi, che diventano 90,2 se si considerano i settori collegati.

Le previsioni economiche di dicembre erano migliorate, ma poi il panorama è cambiato radicalmente, a causa dei continui conflitti in Medio Oriente e Libia, la questione della Brexit e ora l’allarme su scala globale per l’epidemia di coronavirus. L’impatto economico di quest’ultima è attualmente non calcolabile, anche se i provvedimenti del governo cinese sono senza precedenti.

«Ogni stima sul contraccolpo che il Coronavirus potrà avere sul nostro settore è prematura. Credo che valutazioni basate sui dati potranno arrivare solo tra alcune settimane, anche se vogliamo sperare che la situazione possa normalizzarsi», ha precisato il presidente di Cnmi.

Un confronto con l’epidemia Sars del 2003-2004 può fornire uno scenario minimo di impatto. Secondo i fashion economic trends elaborati da Cnmi: «La simulazione ottimistica con i parametri Sars, indica una riduzione nell’export di moda italiano verso la Cina non inferiore a 100 milioni di euro nel primo trimestre 2020 e a 230 milioni in caso di prolungamento della crisi a tutto il primo semestre».

Lo studio conclude pertanto che: «Il realizzarsi di uno scenario intermedio determinerebbe una contrazione del fatturato dell’industria moda tra -1,5% e -2,5% rispetto al primo semestre 2019 causata da una contrazione dell’export tra -0,5% e -1 per cento». Se lo scenario macroeconomico desta più di un interrogativo, sul fronte degli eventi si registra un certo ottimismo, legato al numero e alla qualità dei nomi in calendario.

Le sfilate co-ed di questa edizione sono: Agnona, che presenterà la sua prima collezione uomo, Antonio Marras, Atsushi Nakashima, Boss, Bottega veneta, Fila, Gcds, Frankie Morello, Missoni e Versace. Tra gli eventi da segnalare durante Milano moda donna, infine, la collaborazione per la collezione f-w 2020/21 di Emilio Pucci con Christelle Kocher di Koché come guest designer.

Inoltre si celebreranno importanti anniversari come i 10 anni di N° 21 e i 50 anni di Sportmax. Infine, Cnmi presenterà la mostra «Memos - A proposito della moda in questo millennio», una rassegna curata da Maria Luisa Frisa e realizzata in collaborazione con il museo Poldi Pezzoli, con il supporto del Maeci-Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di Ice agenzia e del comune di Milano e con la partecipazione di Tendercapital.

La mostra verrà inaugurata giovedì 20 febbraio e sarà aperta al pubblico dal 21 febbraio al 4 maggio. «L’inclusione e la sostenibilità sono da sempre nostre colonne portanti, anche questa edizione di Milano moda donna è caratterizzata da una particolare attenzione ai temi ambientali e all’inclusione delle diverse culture», ha ribadito Capasa. «Il nostro calendario si conferma pieno di eventi sostenibili, stimolanti ed internazionali che daranno modo a tutti i nostri ospiti di sentirsi accolti in una città confortevole e all’avanguardia come Milano», ha concluso. (riproduzione riservata)


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