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Moncler boom in Asia, raddoppia le vendite in Cina e Corea

Le vendite del gruppo del lusso, guidato da Remo Ruffini, hanno registrato un'ottima performance nei primi nove mesi dell'anno, con fatturato a 1,2 miliardi di euro, in crescita del 54% rispetto ai 765,1 milioni dello stesso periodo del 2020 e del +20% rispetto al 2019.


29/10/2021 12:29

di Rita Miele - Class Editori

settimanale
Remo Ruffini, numero uno di Moncler

Trainate dall'Estremo Oriente, e in particolare da Cina e Corea, le vendite del gruppo Moncler hanno registrato un'ottima performance nei primi nove mesi dell'anno, con fatturato a 1,2 miliardi di euro, in crescita del 54% rispetto ai 765,1 milioni dello stesso periodo del 2020 e del +20% rispetto al 2019.

Alla performance ha contribuito in modo significativo il brand Stone Island, acquisto quest'anno, che nei primi nove mesi ha raggiunto 244,4 milioni di euro (+27% vs 2019), di cui 156,4 consolidati nei risultati di gruppo. Nel trimestre, invece, i ricavi sono stati di 100,1 milioni di euro.

Nel terzo trimestre, a livello di gruppo, i ricavi sono stati pari a 555,5 milioni di euro, con una crescita del 55% sul 2020 e del 33% sui livelli pre-pandemici. Fra i diversi marchi del gruppo, Moncler si attesta su 1,9 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto ai primi nove mesi del 2020 e del +4% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il fatturato del terzo trimestre è di 455,3 milioni di euro, +27% rispetto al 2020 e +10% sull'analogo quarter 2019. 

A livello geografico, in Asia i ricavi nei primi nove mesi hanno registrato una crescita del 18% sullo stesso periodo nel 2019; nel terzo trimestre i risultati dell'area sono cresciti del 24% rispetto allo stesso quarter 2019, in ulteriore accelerazione grazie soprattutto a Corea e Cina, dove i ricavi sono raddoppiati rispetto a due anni fa. Il Giappone, al contrario, riporta risultati in peggioramento, ancora penalizzato da misure di contenimento della pandemia. L'Asia per Moncler rappresenta un terzo del fatturato con 468 milioni di euro, e l'area geografica di gran lunga più importante.

In Emea i ricavi sono diminuiti del 12% sui primi nove mesi 2019, in miglioramento nel terzo trimestre, con ricavi vicini al pre-pandemia (-2%). Il risultato è stato raggiunto grazie alla forte domanda dei consumatori locali e alle performance del canale online. Le Americhe hanno segnato un +14% sull'intero 2019 e del 10% sull'analogo trimestre 2019, guidati soprattutto dal canale Dtc che ha sovraperformato la media della regione, in accelerazione sulla prima parte dell’anno. Al contrario, la performance del canale wholesale è stata influenzata da un diverso timing nelle consegne e dalle conversioni di shop-in-shop (wholesale) a concession (retail).

In termini di canale distributivo, il b2c-business to consumer ha conseguito ricavi pari a 702,1 milioni di euro, crescendo del 4% rispetto allo stesso periodo del 2019; al contempo, il terzo trimestre è cresciuto del 15% sul 2019. La performance ha beneficiato degli ottimi risultati del canale e-commerce. Il wholesale ha registrato ricavi pari a 318,8 milioni di euro, con un incremento del 5% se comparato al 2019. Nel terzo trimestre i ricavi del canale all'ingrosso sono cresciuti del 2% sull'identico quarter 2019. (riproduzione riservata)


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