Moncler sta registrando una forte crescita in Cina grazie alla fine delle restrizioni anti-Covid nel Paese, con una "crescita a doppia cifra prima e dopo il Chinese New Year", caduto lo scorso 22 gennaio. È quanto ha sottolineato Roberto Eggs, Chief Business Strategy and Global Market Officer di Moncler nel corso della conference call di presentazione dei conti del gruppo.
«Il 2022 è stato un anno di grandi emozioni e di successi che hanno superato le nostre stesse aspettative. Sono orgoglioso di presentare oggi degli ottimi risultati, il cui valore è ancora più significativo se consideriamo il complicato contesto in cui sono stati raggiunti». Remo Ruffini, presidente e amministratore delegato del gruppo Moncler, ha così commentato i risultati finanziari dell’esercizio concluso lo scorso 31 dicembre, che ha superato le attese degli analisti. Nell’anno fiscale la società ha superato i 2,6 miliardi di euro di fatturato, in crescita del 25% anno su anno, con oltre 600 milioni di euro di utile netto.
È stato anche un anno altamente simbolico, che ha rappresentato i 70 anni di Moncler e i 40 anni di Stone island», ha proseguito il numero uno del gruppo. «Abbiamo celebrato il percorso di questi due marchi straordinari, ma soprattutto abbiamo iniziato a progettare il domani, perché sappiamo bene che i successi passati devono sempre ispirare nuove ambizioni». I due marchi Moncler e Stone island hanno raggiunto rispettivamente ricavi record di 2,2 miliardi e 401,1 milioni di euro, riportando crescite solide in tutte le geografie e in entrambi i canali.
Nel dettaglio del quarto trimestre, il gruppo ha messo a segno ricavi pari a 1,04 miliardi di euro, riportando un miglioramento del 19% rispetto al quarto trimestre 2021. Le vendite generate dal brand Moncler sono ammontate a 949,3 milioni (+16%), evidenziando così un incremento del 52% rispetto ai corrispondenti tre mesi del 2019, grazie a una marcata accelerazione in tutte le regioni, mentre Stone island ha contribuito con 97 milioni di euro (+48%).
L’ebit nell’anno fiscale è stato di 774,5 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi del 29,8%. Un risultato in crescita rispetto ai 603,1 milioni del 2021 e con un margine del 29,5%. Il risultato netto di gruppo è stato di 606,7 milioni di euro dai 411,4 milioni dei dodici mesi scorsi, inclusivo anche di un beneficio fiscale straordinario di 92,3 milioni per il riallineamento del valore fiscale del marchio Stone island. La posizione finanziaria netta di gruppo è ammontata dunque a 818,2 milioni di cassa, dopo il pagamento di 161 milioni di dividendi, 48,4 milioni di riacquisto di azioni proprie e 124,1 milioni di imposta sostitutiva per il riallineamento del valore fiscale di Stone island. Al 31 dicembre 2022, le lease liabilities sono pari a 837,4 milioni di euro. Il cda ha infine approvato la proposta di distribuzione di un dividendo di 1,12 euro per azione.
"Guardando al 2023, il contesto macroeconomico resta complesso e caratterizzato da continua incertezza, ma certo non privo di opportunità. Nonostante l’imprevedibilità dello scenario in cui operiamo, affrontiamo l’anno con fiducia ed energia, con la consapevolezza di poter contare su un’organizzazione flessibile e reattiva e su una chiara visione strategica la cui priorità resta continuare a rafforzare i nostri brand, coinvolgendo e ispirando sempre nuove community", ha concluso Ruffini, che nel corso della conference call che ha seguito la divulgazione del bilancio ha sottolineato come la Cina, che rappresenta uno dei mercati principali del gruppo, dopo tre anni di misure restrittive molto rigide stia mostrando nei primi mesi dell’anno «un’incoraggiante riapertura». (riproduzione riservata)