Con il Covid che continua a tenere in scacco la Cina, sono Lvmh ed Hermès i titoli del lusso su cui puntare secondo Ubs. Tra i player che risentiranno maggiormente delle misure restrittive imposte nelle principali metropoli del Paese, tra cui Shanghai, Shenzhen e, più recentemente, anche la capitale Pechino, spiccano invece alcune importanti realtà del Made in Italy. A preoccupare gli investitori sono i risultati del primo trimestre condivisi dalle principali aziende del fashion & luxury, che generalmente hanno evidenziato vendite in Cina diminuite del 30-40% circa.
In questo scenario di incertezza, secondo gli analisti della banca d’investimento, i migliori titoli su cui scommettere sono appunto il colosso francese Lvmh, valutato con un rating buy, ed Hermès, con un neutral, per cui è stimata una performance positiva pari all’1% anche nel caso di crolli fino al 40% delle vendite. Al contrario Tod’s e Salvatore Ferragamo, valutati sell, e Swatch, neutral, risultano i più esposti a un potenziale rischio al ribasso. Ubs ha infatti analizzato le performance del comparto in relazione all’andamento delle vendite in quattro scenari, ovvero con un calo del 10%, del 20%, del 30% e del 40%, e tenendo conto del contesto fortemente incerto della Cina continentale.
«In questa fase, non ci aspettiamo un potenziale rimbalzo legato a eventuali riaperture, ma riteniamo che gli investitori si focalizzino più sull’arginare i rischi di breve periodo che sul recuperare le vendite perse», hanno affermato gli esperti, la cui analisi si è concentrata essenzialmente sul business retail, su cui è più facile fare delle stime, mentre la visibilità risulta più limitata sul canale wholesale.
Le vendite di Swatch hanno un’esposizione alla regione della Cina continentale pari al 37%. Il dato scende leggermente per Richemont (35%), Tod’s (33%), Burberry (31%), Hermès (30%) e Lvmh (30%), mentre i meno esposti risultano Ferragamo (25%), Kering (23%), Moncler (24%) e Prada (24%). Nello scenario peggiore, ovvero quello che prevede una flessione delle entrate pari al 40%, intaccherebbe quest’anno in primis Tod’s (-5%) e poi Ferragamo e Swatch (-4%).
«La stagionalità del business è favorevole per Moncler, su cui non rileviamo alcun rischio significativo nelle stime dell’intero esercizio», ha poi precisato Ubs. Prendendo invece in considerazione il solo secondo trimestre dell’esercizio, sempre nello scenario peggiore, le più impattate dalle chiusure risulterebbero Tod’s (-20%), Swatch (-15%), Ferragamo (-14%), Burberry e Richemont (-11%), Prada (-10%), il gruppo Kering (-2%) e Moncler (-1%). Anche in questo caso, a limitare i danni sarebbero Hèrmes (+4%) e Lvmh (+5%). (riproduzione riservata)