Spinta da vendite record in Cina, nonostante l'anno funestato dai lockdown anti-Covid, la Ferrari ha annunciato un bilancio record per l'anno appena chiuso. Con un balzo del 19% il fatturato globale ha superato di slancio 13 miliardi di euro (13,221), mantenendo un margine (ebitda) che sfiora 35%, elevatissimo per un'azienda manifatturiera del settore meccanico, e un utile finale di 939 milioni.
Ma il dato più impressionante è l'aumento del 73% delle consegne nella Cina popolare, comprese Hong Kong e Macao, e Taiwan, che in unità vendute rappresenta il 25% del totale. Gli incrementi nelle altre grandi aeree sono state dell'8% in Emea, Europa e MedioOriente, dove viene venduto il 50% della produzione, del 22% nelle Americhe e del 17% nel resto della regione Asia Pacifico, essenzialmente Giappone, Corea e Australia.
«Questi dati pongono le basi per un 2023 ancora più forte, alimentato da una persistente domanda elevata dei nostri prodotti in tutto il mondo», ha commentato Benedetto Vigna, ceo di Ferrari. «Stiamo innovando costantemente i nostri prodotti e processi, avvicinandoci ai nostri obiettivi di decarbonizzazione».
Tra i modelli più venduti si sono segnalati le Ferrari Portofino M e la famiglia SF90, e le vendite sono state trainate anche dalla fase di accelerazione della 296 GTB e della 812 Competizione. Le consegne delle Ferrari Monza SP1 e SP2 sono diminuite rispetto all’anno precedente e sono terminate nel primo trimestre 2022. Nel quarto trimestre 2022 sono iniziate le consegne delle prime Daytona SP3.
Il gruppo del cavallino ha anche annunciato un accordo il maggior produttore di birra giapponese, Asahi, in base al quale a partire dal 1° gennaio 2024, uno dei loro brand non alcolici sarà presente sulle monoposto di Formula 1 della Scuderia Ferrari e sulle vetture che competono nel campionato Ferrari Challenge. (riproduzione riservata)