I costruttori asiatici, cinesi e coreani, hanno registrato una sostanziale crescita di quota di mercato (+25% tra il 2019 e settembre 2022) in Italia. Lo evidenzia l'ultimo aggiornamento del Global Automotive Outlook di AlixPartners, società di consulenza globale.
La quota di questi costruttori, a tendere, salirà secondo il report. Il mercato italiano ed europeo si de-regionalizzerà e ci sarà un aumento della penetrazione asiatica. Per crescere, però, i costruttori asiatici dovranno avere anche un assetto produttivo in Europa. Quando questo accadrà i confini si mescoleranno. Sarà difficile distinguere ciò che è europeo da ciò che è cinese.
Il cavallo di troia per l'aumento del peso dei brand asiatici in Europa è l'elettrico. Ieri però un piede importante nel vecchio continente i costruttori cinesi lo hanno messo anche sui motori termici grazie all'alleanza di Geely con Renault che ha sorpreso un po' tutti, soprattutto gli azionisti giapponesi del costruttore francese.
Il consolidamento nel powertrain è utile per stare sul mercato nei prossimi 5-10 anni, quindi è strategico. La penetrazione dell'elettrico è infatti attesa al 45% nel 2030 ma nel frattempo un costruttore deve stare sul mercato. L'alleanza tra Geely e Renault risponde a questa necessità e anche a quella di fare economie di scala. Una necessità che interessa trasversalmente i produttori di autovetture. Dunque gli esperti si attendono nuove operazioni di questo tipo sia tra Asia ed Europa, sia all'interno della stessa Cina (dove però le fusioni sono guidate dalla politica governativa).
Tornando all'outlook del mercato, AlixPartners prevede che i volumi complessivi di nuovi veicoli immatricolati confermeranno nel 2022 la lieve flessione rispetto al precedente anno, raggiungendo 78 milioni di vetture rispetto alle 80 del 2021. Numeri ancora lontani dai livelli 2019 (90 milioni di veicoli).
Le previsioni stimano un graduale recupero nel 2023 e nel 2024, rispettivamente a 84 e 90 milioni di veicoli, guidato dalla progressiva riduzione della tensione sulle forniture di semiconduttori e dal mercato cinese che potrebbe attestarsi a oltre 30 milioni di veicoli venduti nel 2026, aumentando la propria incidenza sulle vendite globali a discapito di Europa e Stati Uniti.
Nel complesso contesto economico, industriale e politico, il mercato italiano - previsto in calo nel 2022 con volumi pari a 1,3-1,4 milioni di veicoli (-0,7 milioni e -34% rispetto al 2019) - è stimato recuperi lentamente per tornare a circa 1,6 milioni di veicoli nei prossimi 3 anni e attestandosi comunque a livelli sostanzialmente inferiori rispetto ai livelli pre-Covid (-23%).
L'attesa recessione, la continua tensione sulla disponibilità di semiconduttori, il costo delle materie prime (inclusa energia) e il contesto geopolitico sono i principali elementi che rallentano la ripresa dei volumi. (riproduzione riservata)