I manager italiani responsabili di bran importanti sul mercato cinease si astanno attrezzando per rpsindere alla ripresa del mercato, dopo il calo dei consumi degli ultimi due mesi che è stata calcolato in non meno del 37% di media con tracolli nella ristorazione, vendita di auto, -82% in febbraio, e di prodotti dui lusso.
Con qualche eccezione. Una di queste è il gruppo veneto che fa capo a Renzo Rosso, Otb-Only the brave. La società operativa in Cina ha registrato una tenuta delle vendite, grazie anche all’aiuto del digitale, mentre per l’espansione è stato deciso un posticipo dei progetti.
Il gruppo, che impiega 600 dipendenti diretti dislocati tra tra Shanghai e Hong Kong, non ha ridotto gli organici e ha congelato al momento le assunzioni. Le chiusure hanno interessato solo gli store all’interno dei mall, per gli altri è stato ridotto l’orario di apertura. Quanto agli uffici sono rimasti aperti con un’alternanza di presenza per reparto.
«Avevamo programmato una decina di aperture di negozi e relocation dedicati ai brand del gruppo fra marzo e aprile, le abbiamo posticipate tra maggio e giugno, mentre quelle meno strategiche sono state cancellate. Il piano segue 20 opening del secondo semestre del 2019» ha raccontato a Mf Fashion Giovanni Pungetti, ceo di Otb Greater China.
«Nelle ultime tre settimane abbiamo visto un incremento medio delle vendite dell’80% per Diesel e Marni, dopo l’azzeramento di febbraio. Sono i due marchi del gruppo con il più alto numero di punti vendita nella regione. Il ritorno alla quasi normalità sul lato consegne ha dato una mano anche al business online, che nel 2019 per Otb Greater China era più che raddoppiato», ha rivelato il manager.
«Per affrontare l'emergenza sono state massimizzate le comunicazioni via Wechat tra lo store staff e i consumatori: nelle ultime quattro settimane, le vendite tramite l’app hanno rappresentato oltre il 50% del totale, con punte dell’80% nelle regioni più chiuse al Nord. Sono state poi create delle sessioni di online training, di visual merchandising e controllo dei negozi in remoto, con il personale in loco nello spazio che illustra al team le operation tramite realtà virtuale. Ci sono state anche presentazioni di prodotto in live broadcast per i consumatori più fedeli: nel primo weekend le vendite sono salite dell’85% sul precedente», ha detto ancora Pungetti, secondo il quale la Cina sta lentamente tornando a una nuova normalità, anche se Hong Kong è ancora in forte difficoltà. «Quasi tutti gli uffici e le attività produttive stanno riprendendo. Le scuole sono ancora chiuse e non c’è ancora una data di riapertura definita. Fuori dai centri urbani gli spostamenti sono ancora proibiti. Per negozi e ristoranti gli orari sono ancora ridotti, le persone torneranno a fare shopping, c’è solo da capire quando, anche per ricominciare ad accendere gli investimenti», ha concluso.
Sebbene sia presto per parlare di ritorno alla normalità, dopo due mesi di stallo per contrastare l’emergenza coronavirus in casa Maserati China si comincia a percepire un leggero trend di miglioramento. «La parte difficile ora è comprendere quale sarà il comportamento dei consumatori», ha spiegato il managing director Mirko Bordiga, responsabile dell’attività della storica casa automobilistica di lusso nel Paese asiatico, uno dei suoi principali mercati a livello globale. Fondata nell’agosto 2004 a Shanghai, Maserati China distribuisce e importa le vetture dell’azienda modenese attraverso la sua rete di oltre 60 concessionari distribuiti e conta circa 100 dipendenti.
«Le autorità locali hanno di fatto proibito tutte le attività di vendita al dettaglio fino alla fine di febbraio. Nei nostri uffici di Shanghai abbiamo adottato lo smart working per tutto il mese e solo a marzo abbiamo iniziato a tornare in ufficio, pur rispettando le direttive del nostro distretto. Lavoriamo tuttora su due turni giornalieri», ha proseguityo il manager, «per gestire l'emergenza abbiamo attuato delle misure di supporto per la nostra rete di concessionari, il cui cash flow è stato impattato in maniera importante e la cui normale operatività era praticamente azzerata».
«Tutte le attività di marketing e comunicazione sono state spostate online, con TikTok che è diventata una delle principali piattaforme di promozione delle auto Maserati nel Paese. L’operatività e la comunicazione vengono garantite da piattaforme come Wechat, che negli ultimi due mesi hanno fatto un salto qualitativo notevole per supportare la parte business delle aziende», ha concluso Bordiga. (riproduzione riservata)