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Stellantis muove in Cina e va in maggioranza nella jv con Gac

Carlos Tavares ha illustrato oggi nel piano al 2030 le strategie per arrivare a un fatturato di 20 miliardi di euro nel mercato del Dragone con un margine dell'8%. La prima mossa è con Gac e il lancio della jeep elettrica, poi sta portando avanti altre iniziative sui chip e sull'auto a guida autonoma


01/03/2022 18:26

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Carlos Tavares, ceo di Stellantis

Stellantis punta entro il 2030 a raggiungere 20 miliardi di euro di ricavi netti in Cina con una marginalità dell'8%. È quanto previsto dal piano Dare Forward 2030, illustrato oggi da Carlos Tavares, che prevede tra l'altro il raddoppio del fatturato globale a 300 miliardi, a fine decennio.

Il modello di business in Cina sarà "asset light" per ridurre i costi fissi e limitare l'esposizione al rischio geopolitico. Il piano prevede che "più del 25%" dei ricavi netti globali saranno generati fuori dall'Europa allargata e del Nord America e, in particolare, il gruppo italo-francese ha focalizzato la sua attenzione sull'Asia e sulla Cina, definita da Tavares "strategica".

Il gruppo dell'automotive prevede poi di aumentare la sua partecipazione azionaria in Gac-Stellantis, joint venture formata nel marzo 2010 con il gruppo cinese Guangzhou Automobile Group dal 50% al 75%.

L'annuncio è un elemento fondamentale del piano di Stellantis per la costruzione di nuove basi per la sua attività in Cina. Gac Group e Stellantis collaboreranno per completare le formalizzazione dell'accordo, che rimane soggetto all'approvazione del governo cinese.

Nel settembre 2021, Stellantis aveva annunciato che avrebbe creato un'organizzazione operativa semplificata "Stellantis Jeep" per sviluppare il marchio in Cina. La jv è ora in grado di supportare l'efficienza di questa strategia integrata "One Jeep" in Cina, focalizzata sullo stabilimento produttivo di Changsha che sta attualmente preparando il lancio del modello Compass. Gac Group e Stellantis continueranno a collaborare strettamente tra loro per far crescere l'attività redditizia del marchio in Cina.

Per ovviare alla carenza dei chip che sta mettendo in ginocchio le case automobilistiche, Stellantis e Hon Hai Technology Group (Foxconn) hanno stipulato, lo scorso dicembre, un memorandum d'intesa non vincolante per dare vita a una partnership con l'intento di progettare una famiglia di semiconduttori costruiti ad hoc per supportare Stellantis e i clienti terzi. Questa soluzione potrà coprire tra l'80% e il 90% delle necessità interne del gruppo guidato da Tavares.

Altra creatura di Tavares è Mobile Drive. Con la società di proprietà di Stellantis e Foxconn Technology Group, detenuta in misura paritetica, Stellantis vuole sviluppare le auto connesse e intelligenti e presidiare il mercato asiatico. Mobile Drive si sta concentrando sullo sviluppo di soluzioni di infotainment e telematica, nonché di una piattaforma di servizi cloud, che mirerà a fornire una soluzione completa di abitacolo intelligente.

Tavares ha illustrato anche i target dell'elettrico: vendite globali Bev (a batterie elettriche pure, ndr) di 5 milioni di unità nel 2030, raggiungendo il 100% del mix di vendite Bev di autovetture in Europa e il 50% di autovetture e veicoli leggeri negli Stati Uniti.

La casa automobilistica punta a essere leader del settore con più di 75 Bev, tra cui il primo Suv 100% elettrico a batteria del marchio Jeep, che sarà lanciato all'inizio del 2023, seguito dal Ram ProMaster Bev più avanti nel 2023 e il pickup Ram Bev nel 2024. E a lanciare un'offensiva di prodotto specifica negli Stati Uniti di oltre 25 nuovi Bev. I ricavi delle nuove auto dai segmenti dei veicoli premium e di lusso aumenteranno di quattro volte. Stellantis punta anche al raggiungimento di un terzo delle vendite globali online nel 2030. (riproduzione riservata)


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