Il programma è di aprire il nuovo polo produttivo in Cina l'anno prossimo, ma non è l'unica novità sul mercato del Dragone per la Vigel di Borgaro Torinese decisa a investire per servire al meglio i grandi clienti internazionali nel settore automotive. L'azienda di meccatronica, specializzata nella produsione di centri di lavoro multimandrino, guidata dal ceo Fabrizio Lodovico Pesce, è attiva in Cina dal 2010 a Suzhou dove la Vigel Technical Service Co., Ltd gasrantisce il supporto commerciale, assistenza e ricambi in un mercato chiave. Ora è arrivato il momento di fare un salto di qualità.
«Siamo sempre stati molto aggressivi nel conquistare nuovi mercati e nell’ acquisire nuovi clienti. Il segreto del nostro successo è da sempre l'apertura ai mercati internazionali. I rapidi cambiamenti imposti al mercato dalla globalizzazione sono stati un'importante conferma di questa strategia aziendale e un forte stimolo a compiere quel passo in più che oggi consente a Vigel di essere presente nei principali mercati di riferimento», ha spiegato Pesce, nipote di uno dei tre fondatori.
Oltre al polo torinese Vigel ha stabilimenti a Pune in India dal 2007 (300 addetti in totale) e una rete di service che copre Europa, America (dal 2000), Messico (dal 2013).
Il piano di sviluppo in queste settimane ha subito una forte accelerazione grazie a un maxiordine che parte da circa 6 milioni di euro arrivato dalla casa automobilistica Tesla. L’azienda piemontese fornirà al gruppo di Elon Musk, che ha appena lanciato il suo nuovo store per la vendita delle auto elettriche a Torino, innovativi sistemi per lo stabilimento californiano: si tratta di un componente strutturale delle nuove Tesla pensato proprio per ridurre drasticamente il numero di pezzi strutturali- passano da 70 a 1- ad oggi utilizzati nel concept standard dell’autovettura.
«Abbiamo vinto questa scommessa proprio in un periodo difficile come quello del lockdown, i tempi strettissimi imposti per la realizzazione dei macchinari e la loro strategicità per Tesla hanno impegnato al massimo il nostro team», ha sèpiergato Pesce. Con oltre 5.000 centri di lavoro e macchine speciali installati Vigel ha raggiunto un fatturato che supera i 50 milioni di euro con un export pari al 90% delle vendite.
La fornitura di Vigel è partita nei primi giorni di ottobre dall’aeroporto di Caselle, alla volta degli stabilimenti americani di Musk, a bordo di due Antonov, tra i cargo più grandi al mondo. Ma non è la prima volta che l’azienda di Borgaro Torinese sbarca negli Stati Uniti: in passato aveva già lavorato con General Motors.
Vigel nasce nel 1947 da 3 soci da cui deriva il nome: VIotti GEninat e Leone. Ormai da molti anni in tutto il mondo i centri di lavoro Vigel sono sistemi produttivi standard, estremamente innovativi, flessibili ed altamente efficienti, capaci di ridurre al minimo i posizionamenti per completare le lavorazioni dei componenti oggetto della fornitura. (riproduzione riservata)